The Walking Dead 8×12 – Recensione dell’episodio “La Chiave”

20/03/2018 di Redazione

The Walking Dead 8 prosegue con una nuova puntata, “La Chiave”. Ecco la nostra recensione dell’episodio che vede Rick e Negan scontrarsi di nuovo…

Quante volte ancora dovremo vedere Rick e Negan scontrarsi prima del finale di questa stagione? Se nella precedente puntata avevamo visto Dwight tornare al Santuario per coprire il gruppo di Alexandria, che è giunto così a Hilltop, il nuovo episodio “La Chiave” preme molto l’attenzione su un nuovo intenso incontro ravvicinato tra i due leader. Inutile dire che, anche qui, ci è voluto veramente poco per non vedere la fine di uno dei due, che ovviamente è da relegarsi nel season finale.

The Walking Dead 8×12 | Recensione

Come prima cosa però focalizziamoci su questa Georgie, che ha lasciato a Maggie “la chiave per il futuro”. Questa che altri non è che una serie di informazioni sulle più importanti invenzioni dell’umanità, per ricominciare. L’ignota benefattrice sembra una specie di Deus ex machina, ma potrebbe essere molto più di questo… E per amore di chi non ha letto i fumetti, non entriamo troppo nei dettagli.

The Walking Dead 8x12 - Recensione della puntata "La Chiave"
The Walking Dead 8×12 – Recensione | Rick arriva a Hilltop

La furia di Rick

L’episodio con Georgie si unisce a vari elementi extra che vengono apposti nella serie TV per dare maggiore evidenza ad alcuni aspetti che nel fumetto vengono lasciati impliciti e trattati a posteriori. Dalla season 7 ad oggi, in questo senso c’è stata un’esasperazione dell’essere controverso del personaggio di Negan e dello stesso Rick. Nella 7° stagione vedevamo un Negan ancora più odioso rispetto alla sua versione cartacea, perché lo spettatore poco attento deve capire che è cattivo. Adesso però si sta facendo una specie di dietro-front, mostrando il personaggio nella sua umanità, due puntate fa quando Rick gli comunica della morte del figlio, nella sua logica e nella sua debolezza in questa puntata. In tutto questo l’avversario viene dipinto a tratti foschi, facendogli sfoderare una violenza gratuita, semplicemente irrazionale. Questo calcare molto la mano sulle rispettive contraddizioni dei due personaggi – un villain che non fa il villain e un protagonista che non fa il protagonista – inizia però a farci girare un po’ la testa.

La recensione prosegue nella pagina seguente…

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