Venezia 75, The Sisters Brothers: La conferenza stampa del nuovo film di Jacques Audiard

02/09/2018 di Redazione

The Sisters Brothers: il nuovo film di Jacques Audiard è stato presentato oggi al Festival del Cinema di Venezia

Tratto dal romanzo Arrivano i Sister, il nuovo film con John C. Reilly e Joaquin Phoenix è stato appena presentato alla Mostra d’Arte Cinematografica. Si tratta della prima opera di Audiard girata in lingua inglese e comprende nel cast anche Jake Gyllenhaal e Riz Ahmed. The Sisters Brothers è una commedia western in concorso a Venezia 75 di cui abbiamo scoperto dettagli e curiosità durante la conferenza stampa.

Venezia 75 | The Sisters Brothers, la conferenza stampa


Com’è nata l’idea di questo western? È la prima volta che realizzi un film che non parte da una tua idea originale

JACQUES AUDIARD: A Toronto Megan Ellison mi ha contattato parlandomi del libro di Patrick DeWitt: l’ho letto e ne sono rimasto entusiasta. Se lo avessi scoperto da solo a Parigi non avrei mai pensato di adattarlo ma visto che mi è stato suggerito da amici è nata quest’idea.  

Com’è nato invece il tuo coinvolgimento?

JOHN C. REILLY: Mia moglie ed io abbiamo ricevuto il manoscritto prima della sua pubblicazione e il mio personaggio mi è apparso subito come qualcosa di vicino a me quindi mi sono sentito collegato a lui. Poi quando hanno aderito anche gli altri mi è sembrata proprio un’idea allettante. La vera sfida era lavorare con Joaquin Phoenix che è senza pari ed è ossessionato dalla riuscita delle interpretazioni.

Come hai reinventato questo genere? Sei appassionato di western?

JACQUES AUDIARD: Non sono molto esperto di western, non so se sono un appassionato ma mi piacciono quelli degli anni ‘70 o comunque quell’epoca lì. Credo che molte delle invenzioni e delle particolarità di questo racconto erano già presenti nel romanzo ed è quello che ha fatto sì che il libro fosse molto piacevole anzi direi irresistibile.

Avevi tanti tipi di riferimento per questo tipo di cinema, è un genere molto classico, per tantissimi decenni è stato un monopolio statunitense: la tua è un’interpretazione particolare, quali sono stati i tuoi riferimenti?

JACQUES AUDIARD: Torno alla risposta di prima: non so se ci sono stati dei riferimenti di western, non ho pensato molto ad altri. Posso però dire che un film che mi ha segnato è stato The Missouri Breaks quindi abbiamo pensato forse più a questo.

Come la musica ha contribuito a scrivere questo film?

ALEXANDRE DESPLAT: La sfida e la difficoltà è stata fare una musica per un western senza fare musica da western che è come sfuggire ai grandi musicisti americani, come allontanarsi da loro e trovare una via diversa. Se avessi pensato ad una musica da western penso che avrei sbagliato direzione.

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