The Handmaid’s Tale 3×08: La condizione del sentirsi Inadatto Recensione

11/07/2019 di Redazione

Ecco la nostra recensione del’ottavo episodio della terza stagione di The Handmaid’s Tale dal titolo “Unfit” (Inadatto).

Dopo il rilascio del settimo episodio di The Handmaid’s Tale 3 (qui la nostra recensione) avvenuto la settimana scorsa sulla piattaforma streaming Hulu, e in Italia su TimVision, eccoci giunti alla recensione dell’ ottavo episodio dal titolo “Unfit” (Inadatto). Ci si può sentire inadatti nella vita, a crescere un figlio, a svolgere un lavoro. Inadatti a sopportare i soprusi di un regime totalitario, come quello di Gilead.

E’ stato sicuramente l’episodio più atteso di tutta la terza stagione di The Handmaid’s Tale perchè viene mostrato per la prima volta il passato di uno dei personaggi più discutibili di questa serie televisiva: Zia Lydia.

The Handmaid's Tale 3x08
The Handmaid’s Tale 3×08

The Handmaid’s Tale 3×08: Il passato di Zia Lydia

L’ottavo episodio di The Handmaid’s Tale 3 mostra per la prima volta il passato di Zia Lydia, uno dei personaggi più discutibili di questa serie televisiva. In molti si aspettavano di vedere la sua storia e soprattutto, di scoprire le motivazioni che hanno portato questo personaggio a diventare una Zia.

Non solo, parlando di aspettative, sono fermamente convinta che la maggior parte degli spettatori erano ansiosi di vedere sua sorella e il nipote a cui aveva fatto da madrina, morto dopo soli quattro giorni dalla nascita.

Ovviamente, quando in The Handmaid’s Tale, ti aspetti di vedere qualcosa, ne viene mostrata un’ altra. Così scopriamo che Lydia, prima di Gilead, era una insegnante delle elementari, una donna credente e praticante, amorevole con i suoi alunni, vuole solo il meglio per loro.

Proprio in virtù del suo credo che decide di prendere Noelle e suo figlio sotto la sua ala, vuole essere una buona influenza per loro, quella influenza che può servire alla madre nell’ aiutarla a prendere decisioni migliori.

Questo legame che si instaura, aiuta Lydia ad uscire lentamente dal suo guscio, tanto che accetta di uscire con il preside della scuola, con il quale aveva una evidente simpatia reciproca.

Sarebbe sbagliato credere che il rifiuto dell’uomo alle sue avance sia stato il motivo del suo cambiamento.

Un cambiamento forse troppo repentino, ma ci sono un paio di fattori da considerare. In primo luogo Lydia è una donna che considera i suoi principi morali e religiosi, dei capi saldi della sua esistenza, delle linee guida che tutti dovrebbero seguire.

La vicinanza con Noelle, secondo il suo punto di vista, la stava portando sulla cattiva strada, non era più Lydia a influenzare la vita di Noelle ma il contrario. Il lasciarsi andare con il preside è un cadere in tentazione, una debolezza causata dalle emozioni. Le emozioni sono una debolezza, il sentimento ti rende cieca dal vedere realmente una situazione che non è consona a quello in cui credi sia la cosa giusta da fare. L’affetto che provava per quel bambino era una debolezza che le impediva di vedere le continue scelte sbagliate della madre. Il rifiuto di lui per Lydia è un campanello d’allarme.

Voglio fermamente credere che sia così e non pensare che il tutto si riduca solo al fatto che sia diventata una donna vendicativa a causa di un rifiuto. Sarebbe troppo riduttivo e svilente.

Ad avvalorare questo mio pensiero, possiamo collegarlo nell’instante in cui OfMatthew deve espiare i propri peccati e l’ancella, visibilmente traumatizzata comincia a piangere. Il pianto è un’esternazione di un’emozione e Zia Lydia non lo tollera e le chiede di smettere.

The Handmaid's Tale 3x08
The Handmaid’s Tale 3×08

OfMatthew / Natalie

Che dire di OfMatthew? All’inizio eravamo convinti che il personaggio interpretato da Ashleigh LaThrop fosse un’ ancella completamente devota a Gilead. In seguito abbiamo cominciato a comprendere che era una donna che cercava di sopravvivere come meglio poteva a quel regime totalitario. Dopo la visione dell’ottavo episodio dii The Handmaid’s Tale 3, possiamo pensare che OfMatthew sia una donna che soffre di un forte PTSD (Disturbo da stress post-traumatico).

Vi ricordate il quinto episodio della seconda stagione “Seeds” quando June era diventata un automa con i suoi “Si, Mrs Waterdord” e “No, Mrs Waterford”? Era la brava ancella dallo sguardo completamente perso nel vuoto e il suo fare obbediente.

Penso che Natalie si trovi nello stesso stato mentale in cui si trovava June, solo che non tutte le persone sono delle fenici che riescono a rinascere dalle proprie ceneri, altre, purtroppo quelle più deboli sfociano in un tracollo emotivo.

La cosa che rammarica molto è vedere OfMatthew prendersela con Janine. Di di tutte le ancelle presenti in questa serie televisiva, è sempre lei ad essere aggredita.

La nostra recensione di The handmaid’s Tale 3×08 continua a pagina 2

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