The Handmaid’s Tale 3×06: Finalmente vediamo Washington DC – Recensione

27/06/2019 di Redazione

Ecco la nostra recensione del sesto episodio della terza stagione di The Handmaid’s Tale dal titolo “Household”

Dopo il rilascio del quinto episodio di The Handmaid’s Tale 3 (qui la nostra recensione) avvenuto la settimana scorsa sulla piattaforma streaming Hulu, e in Italia su TimVision, arriva puntuale come un orologio svizzero (l’avete capita?) la nostra recensione del sesto episodio dal titolo Household”. In inglese la parola Household può assumere diversi significati a seconda dell’utilizzo. Il contesto tuttavia, rimane sempre in ambito familiare e il suo significato varia da domestica, casa ma può indicare anche famiglia.

The Handmaid's Tale 3x06
The Handmaid’s Tale 3×06

Finalmente si va a Washington Dc

Nei mesi scorsi si era tanto speculato sulle riprese effettuate a Washington DC, io stessa avevo formulato delle possibili teorie che potessero spiegare il perchè June si trovasse ancora insieme ai Waterford. In questo sesto episodio di The Handmaid’s Tale 3 scopriamo finalmente il motivo.

Sul finire del quinto episodio di The Handmaid’s Tale 3, avevamo assistito a quello che a tutti gli effetti era un video di propaganda, il bel quadretto familiare,che mostra June di nuovo con i Waterford mentre mostra il suo sostegno a Fred e a Serena, chiedendo di riconsegnare a Gilead la piccola Nichole.

Dato che non era abbastanza Fred ha pensato bene di andare nella capitale di Gilead orchestrando ulteriori video propaganda, che abbiano un maggior impatto mediatico sul resto del mondo, esercitando una maggiore pressione sul Canada.

Per quanto Bruce Miller abbia dichiarato che Fred è un uomo pentito che cerca solamente la riappacificazione con sua moglie, questo sesto episodio di Handmaid’s Tale 3 mostra nuovamente le sue manie di grandezza, le sue smanie di potere. Fred ha usato la scusa di Nichole per avvicinarsi ai Winslow, per far vedere ad un alto comandante di cosa è capace, non ha preso bene la sua retrocessione e vuole, ancora una volta, salire i ranghi e fare ulteriormente carriera. L’ambizione non sparisce da un giorno all’altro.

La vita a Washingtond DC in The Handmaid’s Tale

Se pensavamo che le ancelle di The Handmaid’s Tale che vivono nei pressi di Boston fossero trattate male, non avevamo ancora visto quelle di Washington.

In questa città le ancelle oltre ad essere mutilate e stuprate vengono anche silenziate. C’è un indumento in più nella divisa, una sciarpa. Ma non è solamente un sciarpa è una museruola. Non solo, alcune di loro hanno degli anelli di metallo in bocca, così non possono parlare.

The Handmaid's Tale 3
The Handmaid’s Tale 3

Ecco una delle cose che mi ha lasciato un po’ perplessa è stato vedere la reazione di Zia Lydia, la donna che non si è mai fatta problemi a cavare un occhio a Janine o a tagliare la lingua a DiGlen improvvisamente si sconvolge per degli anelli in bocca. So che molti di voi a questo punto potranno pensare “Si, ma quelle erano punizioni”, pero’ è anche vero che nella prima stagione, quando ci fu l’incontro con il Messico e le ancelle furono invitate a cena, la stessa Zia Lydia diceva alle sue ragazze che dovevano andare fiere dei loro marchi. Una piccola incoerenza tutto qui.

Ovviamente se sei potente, le regole cambiano. Così conosciamo la famiglia Winslow composta dall’alto Comandante George Winslow (Christopher Meloni) sua moglie Olivia (Elizabeth Reaser) e loro sei figli. Sì, avete capito bene sei figli, perchè se sei potente a Gilead, hai molti privilegi. Tant’è che non soddisfatti, possiedono anche un’ancella.

Credo fortemente che uno dei momenti più emozionanti di questo viaggio, sia stato quello di vedere la statua di Abraham Lincoln distrutta. Mi ha ricordato molto il finale di The Man in The High Castle 3. La distruzione di monumenti storici che rappresentano la libertà hanno sempre un forte impatto emotivo, una stretta al cuore.

Nick e June in questo sesto episodio di The Handmaid’s Tale 3

Nick e June in questo sesto episodio di The Handmaid’s Tale 3 riescono finalmente ad incontrarsi di nuovo. lei gli fa presente che è arrivato il momento per lui di farsi avanti di proteggere sua figlia, di fare il padre almeno per una volta. Tutta la titubanza di Nick viene esplicata sul finire della puntata. Nick non era solamente un occhio, un autista e ora un comandante, è stato anche uno dei soldati che ha permesso la nascita di Gilead. Senza di lui questo orrore non ci sarebbe stato. Sbagliare è lecito, ma nascondere quell’errore alla persona che ami diventa imperdonabile.

Chissà se tra i due avverrà mai un confronto su questa questione, ora che Nick è stato mandato al fronte a combattere la resistenza non sappiamo se farà ritorno.

The Handmaid's Tale 3
The Handmaid’s Tale 3

Continua a pagina due la recensione di The handmaid’s Tale 3×06

Share this article