Star Wars: La ILM scansiona il volto di tutti gli attori per la post produzione in CGI

In un’intervista l’animatore della ILM Stephen Alpin ha spiegato che tutti i volti degli attori di Star Wars sono scansionati, spiegando anche come la CGI sia stata fondamentale in una scena di Carrie Fisher in Episodio VIII.

Il premio Oscar per gli effetti visivi Ben Morris ha lavorato nei film della saga di Star Wars, in particolare dovrà realizzare anche l’Episodio IX. La domanda che tutti si sono posti sin dalla tragica scomparsa di Carrie Fisher è se la LucasFilm avrebbe deciso di ricorrere alla CGI come in Rogue One per farla uscire di scena, ma l’ipotesi è stata immediatamente smentita. Paradossalmente però la ILM, che si occupa degli effetti visivi, come ha dichiarato lo stesso Ben Morris a Inverse potrebbe farlo dato che hanno la scansione del volto di ogni attore di Star Wars in archivio:

“Mentre viene risucchiata, è una Leia digitale. Mentre ci avviciniamo, è tutta la nostra Carrie”.

Una spiegazione su un retroscena tecnico davvero interessante,  che viene approfondita dall’animatore digitale de “Gli Ultimi Jedi”, Stephen Alpin, che ha spiegato com’è stata realizzata la scena.  Era una combinazione della performance fisica di Carrie Fisher e degli elementi digitali:

“Abbiamo avuto l’obiettivo  di Rian Johnson su Carrie che faceva la scena. Era per noi essere in grado di aggiungere un po ‘dell’idea che lei si stesse congelando, dato che lei è in quel vuoto di spazio, voleva dire che dovevamo lavorare in CG e ri-proiettarla su una versione CG del personaggio. Abbiamo macchine veloci. La tecnologia è più veloce, ma ciò significa che possiamo dedicare un po ‘più di tempo a lavorare sui dettagli e le minuzie come in questa scena”.


La galassia lontana, lontana, è sempre stata in prima linea nello spingere i confini della tecnologia di produzione cinematografica, ma non molto tempo fa Lucasfilm ha generato qualche controversia a causa dei suoi progressi innovativi. Come molti ormai sanno, il Rogue One del 2016 ha visto una ricreazione in CGI del compianto Peter Cushing nei panni di Moff Tarkin, e la scena finale ha visto  Carrie Fisher come la diciannovenne Principessa Leia, di “Una nuova Speranza”, realizzata con il supporto di Ingvild Deila. Se per quest’ultima, con l’attrice ancora in vita e felice della soluzione trovata, non c’era alcun problema etico ben differente era la situazione con il compianto Peter Cushing.
Un’emozione per i fan rivederlo, seppur ricostruito digitalmente.  La vicinanza di Rogue One alla morte di Carrie Fisher ha fatto credere a molti che Lucasfilm avrebbe usato CGI per mettere Fisher nell’episodio IX del prossimo inverno, ma lo studio ha immediatamente smentito quest’ipotesi. Tuttavia, ci sono momenti in cui è necessaria una doppia digitale, ed è per questo che i maghi di ILM si assicurano di scansionare ogni stella di Star Wars come riferimento. Carrie Fisher non tornerà in questa forma in Star Wars 9, ma i confini della tecnologia ormai non esistono più.
 

Share this article