Shadowhunters 3×09 – 3×10 – Recensione: Legami di sangue che uccidono

18/05/2018 di Redazione

“Shadowhunters” termina la prima parte della terza stagione con un paio di episodi esplosivi, e non potevo chiedere di meglio. Le basi per una 3B indimenticabile ci sono tutte.

Iniziamo con una premessa: il mio rapporto con “Shadowhunters” è stato molto contrastato. Sono una grande fan dei libri di Cassandra Clare, e dopo il flop del film di “Città di ossa” con Lily Collins e Jamie Campbell Bower mi aspettavo molto dalla serie tv di Freeform.
La prima stagione è stata una delusione: il libro era stato stravolto, l’atmosfera era trash e la recitazione ai minimi storici. È stato faticoso per me arrivare fino alla fine, ma l’ho fatto per l’amore che provo per l’intero universo di “Shadowhunters” e perché speravo ardentemente che le cose sarebbero migliorate nella seconda stagione. Avevo ragione: il cambio di guardia dietro le quinte è stato una manna dal cielo, e “Shadowhunters” 2 (in particolare la 2B) si è rivelato mille volte meglio.
Secondo la mia modesta opinione, con la terza stagione “Shadowhunters” ha fatto un ulteriore salto di qualità. Todd Slavkin e Darren Swimmer hanno incorporato nella narrativa di “Shadowhunters” 3 diversi elementi da “Città degli angeli caduti”, quarto volume della saga letteraria, rielaborandoli e usandoli come punto di partenza per creare storyline che sono risultate interessanti e coinvolgenti. Ho trovato particolarmente ben sviluppato il lato umano, che è sempre quello più importante per me in una serie tv.
Ma parliamo di questi ultimi episodi di “Shadowhunters”, le cui storyline hanno tutte un elemento comune: la famiglia.

Clary crea una runa per resuscitare Valentine.

Shadowhunters
“Shadowhunters” – Clary si offre di aiutare il Conclave per scampare l’esecuzione.

Sembra assurdo, ma quando rischi di essere resa muta e bruciata via, ti arrangi come puoi.
Le esecuzioni degli shadowhunters sono orribili…I traditori vengono marchiati con una runa del silenzio e poi bruciati vivi. Clary ha usato il termine giusto definendole barbariche. Si tratta di un particolare nato nella mente dei produttori della serie che ben rende l’idea di un Conclave spesso troppo rigido e attaccato alle regole.
Stesso discorso vale per la caratterizzazione di Jia Penhallow, completamente diversa dal proprio alter-ego letterario. La Jia dei libri non avrebbe MAI condannato Clary a morte. So che molti non hanno apprezzato questa trasformazione, ma impariamo a considerate lo show e i libri due entità a se stanti, perchè lo sono. Molto di “Shadowhunters” è preso dalla saga della Clare, ma viene poi rielaborato secondo le esigenze della narrazione televisiva. Evidentemente senza una Jia stronzetta sarebbe stato difficile raccontare la storia che avevano in mente.
Tornando a Clary, sono così fiera di lei. Una vera e propria principessa guerriera, che si salva da sola e non si ferma davanti a nulla. Kat ha fatto un fantastico lavoro con lei, specialmente se ripenso al caso disperato che era nella prima stagione; sono stata la prima a prenderla spesso in giro per la sua recitazione, ma non solo è migliorata – fortunatamente – è anche evidente che ama il personaggio di Clary, ed è riuscita a darle una personalità che ben rispecchia quello che amo anche nella Clary letteraria. È coraggiosa, fiera, combatte per chi ama. Fuoco vivo personificato.

Quando ho capito che Valentine sarebbe tornato in “Shadowhunters”, non sapevo che pensare.

Shadowhunters
“Shadowhunters” – Valentine è impressionato dai poteri di Clary.

Credevo che sarebbe rimasto in vita, e sinceramente temevo che avrebbero potuto creare una storyline ripetitiva. Invece si è trattato di un ritorno temporaneo, che ho apprezzato molto. Non avevamo mai visto Clary e Valentine interagire così a lungo in “Shadowhunters”, si è sempre trattato di momenti brevi, se escludiamo quando lei lo ha ucciso. L’uomo si rende conto di quanto la figlia sia potente, vede improvvisamente in lei quello che ha sempre cercato in Jace e Jonathan e prova a portarla dalla sua parte. Ma Clary non esita un attimo nei suoi confronti: Valentine non è suo padre e non accetterebbe mai di allearsi con lui, neanche per fuggire e salvarsi la vita. #Proud.
Il momento in cui è riuscita ad ingannarlo e a togliergli la runa della resurrezione è stato meraviglioso: Valentine le dice che sarà sempre una Morgenstern, e Clary non lo nega; lei è una Morgenstern, ma anche una Fairchild. È parte suo padre e parte sua madre, ha fatto suoi i loro punti di forza, diventando una guerriera capace senza perdere la propria umanità. I momenti dell’episodio 9 hanno rappresento una magnifico momento di chiusura per lei ed entreranno di diritto nella storia di “Shadowhunters”.
Shadowhunters
“Shadowhunters” – “Sono anche una Fairchild”

Luke intanto rinuncia a tutto per Clary.

Il branco non è d’accordo con la sua decisione di organizzare una missione per liberarla – come mi aspettavo – e gli danno un ultimatum: o rinuncia e resta con loro o dovrà lasciarli per sempre. Luke non è contento, ma non esita un attimo: non abbandonerebbe mai Clary. Più tardi anche la polizia gli dà dei problemi, in quanto la sparizione della sua partner in seguito all’omicidio della madre li porta ad investigare anche Luke. Ancora una volta gli viene imposto di restare o perdere qualcosa che ama – il suo lavoro – e di nuovo lui non esita. Altro che Valentine, lui è il padre di Clary. La figura paterna per eccellenza in “Shadowhunters”.

Andate a pagina 2 per continuare a leggere la recensione del mid-season finale di “Shadowhunters”

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