Scott Walker, morto il leader dei Walker Brothers
25/03/2019 di Redazione
La carriera di Scott Walker, uno delle figure musicali di spicco degli anni ‘60, è molto particolare. Nato in Ohio Noel Scott Engel nel 1943, pubblicò il primo singolo a 13 anni, e poco dopo si trasferì in Inghilterra. Lì fondò i Walker Brothers, che incisero alcuni brani di grande successo come “Make it easy on yourself” e “The sunshine ain’t gonna shine”, diventando uno gruppi più popolari, specie tra il pubblico femminile. Scott, come si faceva semplicemente chiamare, era ormai un’icona per la generazione più giovane e decise quindi di proseguire con una carriera solista, affiancandola con una sempre più cospicua produzione di colonne sonore. I primi album furono nominati con semplici numeri (“Scott”, “Scott 2”, Scott 3” e “Scott 4”), e videro un allontanamento da parte di Scott dal pop dei Walker Brothers in favore un di una sperimentale psichedelia che risulterà fondamentale per artisti come Nick Cave, Jarvis Cocker e soprattutto David Bowie. Il Duca Bianco, scomparso 3 anni fa, aveva addirittura prodotto un documentario sulla figura di Scott, “Scott Walker: 30 Century Man”
L’annuncio della scomparsa
È stata la sua casa discografica attuale, la 4AD (che ha pubblicato i suoi ultimi lavori, “Sounded” e la colonna sonora de “L’infanzia di un capo”), ad annunciare la scomparsa del cantautore, senza però precisarne le cause. Il post su Twitter, che rimanda alla pagina Fb, scrive: “È con grande tristezza che annunciamo la morte di Scott Walker. Scott aveva 76 anni. Per mezzo secolo il genio dell’uomo, all’anagrafe Noel Scott Engel, ha arricchito la vita di migliaia di persone, prima come membro del gruppo The Walker Brothers, e poi come artista solista, produttore e compositore di originalità senza compromessi. È sopravvissuto a sua figlia, Lee, a sua nipote, Emmi-Lee, e al suo partner Beverly. È stato un titano unico e all’avanguardia della musica britannica. Audace, ha prodotto opere che esplorano la vulnerabilità umana e l’oscurità senza Dio”.