Roy Paci: vincitore del premio Amesty International Italia nella sezione Big con Aretuska e Willie Peyote
23/03/2019 di Redazione
Roy Paci & Aretuska insieme al rapper Willie Peyote hanno conquistato il Premio Amnesty International Italia nella sezione Big. Il singolo è stato premiato come miglior brano sui diritti umani del 2018
Roy Paci vince il premio Amnesty International
Il premio Amnesty International Italia è stato istituito nel 2003 e dal festival Voci per la Libertà. L’evento verrà ospiterà Roy Paci & Aretuska e il rapper Willie Peyote il prossimo 21 luglio a Rosolina Mare in occasione della ventiduesima edizione del festival.
Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty si terrà dal 18 al 21 luglio e darà spazio anche alle finali della sezione emergenti del Premio Amnesty, il cui bando rimane aperto fino al 6 maggio. Sul sitowww.vociperlaliberta.it è intanto in corso il voto del pubblico per il Premio Web Social, che permetterà al vincitore di partecipare alle finali di luglio. In lizza i primi 60 iscritti al concorso, che potranno essere votati fino al 10 aprile.
Sulla vittoria del Premio ai Big Roy Paci ha dichiarato: “Sono molto emozionato di ricevere questo premio, come fosse il coronamento di una missione che ho condotto negli ultimi 20 anni, a fianco ad Amnesty International. Non potrei mai immaginare una separazione tra la mia vita di musicista e ciò che accade intorno a noi, le due cose sono inscindibili.”
Grande soddisfazione anche per Willie Peyote, che ha detto: “per me è un grande traguardo e un grande onore ricevere questo riconoscimento. Da sempre tento di fare musica che possa smuovere anche di pochi millimetri le coscienze e spingere le persone a farsi una domanda in più, questo premio mi da la forza di continuare su questa strada più determinato di prima. Ringrazio in particolare il maestro Roy Paci che ha reso possibile tutto questo.”
Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia, ha ricordato che “l’impegno di Roy Paci in favore dei diritti umani ha accompagnato, addirittura preceduto, il nostro festival. Questo impegno è stato ed è costante, coerente e generoso. Il riconoscimento di quest’anno è dunque una sorta di ‘premio alla carriera’, ma non di quelli che si danno alla fine di un percorso artistico, giacché questo è in pieno, fulgido svolgimento. Prova ne è ‘Salvagente’, con la preziosa collaborazione di Willie Peyote, che restituisce al mondo in cui deve stare la parola ‘differenza’, oggi – come molte altre – appropriata indebitamente dal vocabolario della divisione, della discriminazione e dell’odio”.