Riverdale 3×06 “Manhunter” | Recensione
29/11/2018 di Redazione
Incredibile regressione per tutti i personaggi in questo sesto episodio di Riverdale 3.
Riverdale 3×06 | La staticità
Molto lento è il tempo in questo episodio di Riverdale 3. Persino l’unico colpo di scena sembra arrivare in un momento in cui forse, conoscendo la serie, poteva essere quasi predetto. Non avviene niente di inaspettato o insolito, quando molto sarebbe potuto succedere visti gli ultimi sviluppi. È come se la narrazione si fosse focalizzata più sul voler spiegare nel dettaglio cosa sta succedendo in città, perdendo, in questo modo, di trama.
Nell’episodio precedente di Riverdale (leggi la nostra recensione) avevamo dato un’occhiata a quello che è il collegamento tra gioco – Gryphons & Gargoyles – e realtà. Avevamo visto il marchio di Archie, un simbolo che è stato mostrato diverse volte e che ora assume un significato chiaro: sacrificio. Archie è stato al centro di tutto l’episodio, dei giochi potere di Hiram Lodge e, forse, anche la causa del suicidio del capo del riformatorio. Era la vittima sacrificale, come non esita a dire lo stesso Joaquin. Ora che era riuscito a scappare, con l’aiuto di tutti i ragazzi, che hanno dimostrato molto coraggio, avrebbe potuto fare di più, arrivare in fondo alla situazione, e invece punta come sempre alla scelta più semplice.