Natale a 5 Stelle, intervista a Martina Stella “Qui sono un onorevole sopra le righe, non farei mai un reality”

07/12/2018 di Redazione

Abbiamo avuto il piacere d’intervistare Martina Stella, che oltre che di Natale a 5 Stelle ci ha parlato anche del privato e di come  non farà mai un reality show.

E’ una bomba di bellezza ma anche di simpatia. Ed è proprio interpretando l’onorevole Giulia Rossi nel nuovo film di NetflixNatale a 5 stelle” che Martina Stella mostra il suo lato ironico. Un personaggio divertente e sopra le righe che oltre a strappare un sorriso aiuta a riflettere sulle debolezze e sulle ossessioni dei politici.

Una sfida importante per Martina che dopo l’esordio a soli 16 anni con il film “L’ultimo bacioappare più matura e sicura di sé. L’abbiamo incontrata al termine della conferenza stampa di presentazione del film per farci svelare qualche dettaglio in più sul suo personaggio e per farci raccontare qualcosa di lei tra aneddoti e ricordi.

Martina, come ti sei preparata ad interpretare questo ruolo?

Per me è stato un onore e un piacere partecipare a Natale a 5 Stelle, un film dedicato a Carlo Vanzina che è stato un grande punto di riferimento umano. Ho trovato una troupe di amici, un cast fantastico e un personaggio surreale e divertente. Nel film interpreto Giulia Rossi, una deputata del Partito Democratico, che mentre è in visita ufficiale a Budapest intrattiene una relazione con il Presidente del Consiglio divenendone l’amante. E’ una donna in conflitto tra le proprie ambizioni ed emozioni. Per questo ruolo ho seguito molte tribune politiche in televisione.

Il tuo personaggio in “Natale a 5 Stelle” sembra evocare l’onorevole Maria Elena Boschi. E’ così?

Sì è vero anche se ci sono delle differenze. La Boschi è estremamente controllata e lucida, anche quando viene attaccata dagli avversari. La mia Giulia invece fatica a gestire le emozioni.

Hai provato imbarazzo a spogliarti sul set?

Quando Enrico Vanzina mi ha chiamato, mi ha parlato di un personaggio sopra le righe. Non mi aveva anticipato, però, che per la maggior parte del film sarei rimasta in mutande e reggiseno. L’ho capito leggendo la sceneggiatura. Non ho provato però imbarazzo perché la mia deputata è talmente impaurita e impacciata che ogni sensualità si spegne. Mi sono chiesta piuttosto se questo tipo femminile non ci portasse indietro alla donna-oggetto. Ma la mia Giulia è talmente brillante che possiamo solo divertirci.

E’ la prima volta che sbarchi su Netflix. Come vivi questo debutto?

E’ per me una nuova esperienza e sono affascinata da questa novità. Sono molto legata all’uscita in sala e amo andare al cinema. Penso però possa essere una grande opportunità considerando che il film esce in 190 paesi. Guardo Netflix anche in famiglia. Ritengo che ci siano serie divertenti e intelligenti anche per bambini.

Cosa pensi della situazione politica attuale?

La penso come tanti italiani. A volte mi dico “lasciamo lavorare questo governo, diamogli il tempo, affidiamoci”. Ho creduto nella possibilità di cambiamento. E sono ancora fiduciosa. Poi però, di fronte alla confusione e all’incertezza, alla nebbia su temi come il reddito di cittadinanza, sono come destabilizzata. A farmi male è anche l’aggressività verbale dei nostri politici. Sono stata educata alla solidarietà e alla compassione. Vorrei vedere rispettati i valori.

In Natale a 5 Stelle ad un certo punto la tua Giulia dice che forse sarebbe stato meglio fosse rimasta a fare la parrucchiera, un riferimento ai concorrenti dei reality. Parteciperesti mai ad uno di questi programmi?

Non ho mai preso in considerazione l’idea di partecipare ad un reality e non ne ho l’intenzione.

Qual è il tuo ricordo più bello legato al Natale?

Il ricordo più bello è legato al primo Natale con mia figlia Ginevra. Per i bambini, poi il Natale è sempre una festa magica.

Il 2018 è ormai agli sgoccioli. E’ stato un anno positivo?

Sì lo è stato sotto tanti aspetti anche se ho dovuto affrontare delle perdite importanti. Ho vissuto la scomparsa di Carlo Vanzina come un duro colpo perché è stata una persona che ha sempre creduto in me ancora di più di quanto ci credessi a volte io stessa. Ha sempre capito la mia ironia ed era molto divertito dal mio modo di essere nella vita di tutti i giorni. Non è stato solo un maestro ma anche un padre per me.

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