Michael Moore, incontro alla Festa del cinema di Roma “No Italy first, solo Italia! “
21/10/2018 di Redazione
Michael Moore, dopo la proiezione stampa di Fahrenheit 11/9 , alla tredicesima festa del cinema di Roma, ha fatto seguito l’incontro di presentazione per il film con pubblico e la stampa e si è trasformato in una incredibile conferenza dove il regista statunitense incontenibile ha parlato per oltre 1 ora e trenta.
Michael Moore, sala esaurita alla tredicesima Festa del Cinema di Roma per l’incontro con il regista statunitense venuto a presentare il suo controverso Fahrenheit 11/9, dove si pensava fosse il solito film documentario contro Donald Trump, in realtà il regista ha realizzato un vero e proprio film testamento, dove non ha risparmiato nessuno, mostrandoci che Trump è solo la conseguenza di tanti errori commessi dalla sinistra americana, Obama compreso.
Il film più bello del regista, che praticamente ha letteralmente rovesciato tutti i suoi lavori precedenti, e ci porta dentro la mancata democrazia americana, un grido di dolore, ma anche di speranza per il paese faro della libertà che ormai per Michael Moore ha perso da tanto tempo il ruolo guida di paese libero che esporta la democrazia, mentre il trionfo dell’avidità, e la ricerca del potere assoluto sono ormai una minaccia reale e concreta.
Michael Moore: “Sono molto preoccupato per la situazione del cinema al momento. E’ sempre difficile vedere film che arrivano dall’estero, o dall’italia. Anche nella mia piccola città ormai è impossibile vederli e io mi sono adoperato da poco con un cinema che ho aperto appositamente. Il cinema è ormai una delle poche arti rimaste popolari, oggi un evento sportivo, un concerto costa centinaia di dollarei, invece un buon film si può vedere ancora con 10 dollari. Quando sono cresciuto nella mia città, una città fatta di fabbriche ed operai, ero un ragazzino, ma grazie al cinema ho potuto visitare il mondo, ho visto Amarcord di Fellini, i Sette Samurai di Kurosawa, ho conosciuto tante culture, pur senza aver avuto la possibilità di viaggiare. Oggi questo non è più possibile, e questo crea ignoranza, nel mio paese oltre il 60% della popolazione non ha il passaporto , non ha mai viaggiato in Europa, e quindi per questo io credo che il cinema debba continuare la sua funzione di educare e far conoscere gli altri paesi, il cinema deve continuare a prosperare.”
Ha esordito in questo modo Michael Moore, che alle brevi domande del moderatore si è trasformato in un fiume piena, dove la bravissima traduttrice Bruna Cammarano, ha dovuto lavorare parecchio per rendere una perfetta traduzione, compito riuscito a Bruna e compito riuscito anche a Michael che ripetutamente si scusava per la lunghezza delle sue esposizioni per poi ripetersi di nuovo.
Ha continuato poi ” Io aprendo questo cinema nella mia città natale (ndr Flint nello stato del Michigan) cerco una stradaHa due sensi dobbiamo impegnarci a fare vedere film di tutto il mondo, ma anche voi italiani dove continuare a farlo, meno schifezze quindi è più arte e cinema di valore !”
Riguardo a Bush, pensi che ora rispetto a quello che sta facendo Trump, rischiamo di rimpiangere Bush ?
Michael Moore : “No mai e poi mai , io ritengo per sempre sempre e sempre Bush responsabile di crimini di guerra per aver invaso un paese come l’Iraq. Per questo lui e Dick Cheney si tengono lontano dall’Europa, sanno che possono essere arrestati. Bush assiema a Trump, entrambi hanno vinto con meno voti, noi potevamo avere Al Gore, che avrebbe cambiato questa stupida regola dei grandi elettori e di conseguenza avremmo potuto avere Hillary Clinton, ma invece ora ci troviamo come con Bush un Presidente che ha ricevuto meno consensi in termini numerici e governa lo stesso.”
Trump si è presentato come un salvatore del paese, questo forse è uno dei motivi perché tantissimi operai lo hanno votato ?
Michael Moore: ” No non è vero, è una notizia che arrivata qui da voi in modo incorretto , la Clinton ha avuto i voti maggiori della classe operaia sotto i 30.000 dollari annui, Trump da parte di quelli dai 50.000 in sù. Poi ha avuto la maggioranza dei voti dai bianchi il 64% di uomini e 53% di donne bianche hanno votato per lui, ma in realtà sono quelli che non hanno votato per nessuno dei due candidati ad aver favorito l’elezione di Trump. Al momento gran parte della popolazione è costituita da due terzi di gente di colore, e tantissimi giovani a breve raggiungeranno l’età minima per votare, il vero cambiamento secondo me arriverà da questa nuova generazione che finalmente porrà al dinosauro del vecchio sistema di potere.”
Il NY Times pensava che Trump non avrebbe mai vinto, perchè non hanno compreso quello che stava in realtà accadendo?
Michael Moore: “ I media fanno parte di questo processo di questo danno, sono loro che in realtà hanno instupidito la gente e per assurdo la stampa stessa lo ha aiutato. Nel novembre 2016 il NY Timese riportava le percentuali di vittoria con un misero 15% per Trump, ma i media vivono per strada raccontano le bugie dei politici, e non hanno capito quello che stava accadendo. Oggi per fortuna le cose stanno cambiando, dopo che Trump dice, un commentatore interviene e dice che lui sta mentendo. Ma prima putroppo tutti parlavano, di lui, i tabloid lo adoravano, faceva notizia con i gossip, come quando hanno pubblicato le dichiarazioni di una attrice che con lui aveva il fatto il migliore sesso, lo chiamavano IL DONALD, tutti erano innamorati di lui, anche quelli di sinistra che ridevano lo prendevano in giro, io cercavo di avvisarli quando lui si decise a candidarsi che era una cosa seria, ma loro dicevano la gente è troppo intelligente, non lo voterà. No ! La gente non è intelligente ! Dopo che dai tempi di Reagan il sistema scolastico è stato fatto pezzi, dopo che per andare all’università ormai occorrono almeno 150.000 dollari costringendo gli studenti a contrarre un debito che estingueranno dopo 20 anni, no ormai siamo vittime dei media. Qui media controllati poi da grandi multinazionali, quelle che ci rendono stupide, che sono riuscite rincretinire una nazione in intera, un qualcosa che voi italiano conoscete bene, prima avete Berlusconi e ora avete Salvini.”
Ma secondo lei questa volubilità di Trump, che ogni giorno ne combina una farà cambiare opinione agli americani, oppure come qui da noi nonostante gravi errori del governo Di Maio-Salvini, godono comunque ancora di un largo consenso.
Michael Moore: ” Sono arrivato qui da cinque giorni e ho guardato molto tv italiana…. – smette di parlare e guarda tutti con aria disperata-, Ovviamente io non parlo italiano ma già dalle immagini comprendo che quando i ricchi prendono possesso dei media fanno in modo che la gente non veda le cose reali, ma devono solo essere intrattenuti. Trump è un vero artista dell’intrattenimento, e questo perchè la nazione è stata educata in modo sbagliato, lo stesso che è successo qui da voi in Italia. E la colpa è della sinistra, che ha pensato per batterli fosse meglio spostarsi più verso il centro, si pensava che per battere Berlusconi o Salvini non bisognava essere veramente di sinistra. Ma in realtà questo è lo stesso errore commesso anche da noi, la ragione per la quale Trump o Berlusconi sono stati votati, perché si mostrano come sono con il loro errori, come Bush che si vantava di aver studiato poco di sapere poco e diceva alla gente ‘ vedete sono come voi‘. Mio padre quando era operaio votava per JFK perchè in lui vedevano una persona che aveva studiato in prestigiose università, una persona con un intelletto superiore che poteva guidarli.”
Nel suo film vediamo che anche Obama commette dei gravi errori, lei pensa che anche lui abbia aperto la strada a Trump, invece di aiutare la Clinton.
Michael Moore :” Io ho votato due volte per Obama Barack Hussein. Nel 2008 c’era questa scheda in piena guerra con l’Iraq , e lui era stato accusato di essere musulmano, tutti i leader democratici lo hanno implorato di cambiare nome, gli dicevano di possiamo chiamarti barry, perché sanno che viviamo in un paese razzista, non potevano cambiargli il colore della pelle, e davanti alla scheda elettorale con il suo nome mi sono riempiti gli occhi di lacrime io ero travolto delle emozioni e quando ho votato con il pennarello nero sul suo nome, una lacrima è finita sul foglio e stava per sciogliere il colore nero su Obama e ci soffiavo sopra per asciugarlo, mentre da fuori la cabina elettorale mi chiedevano cosa diavolo stavo facendo lì dentro ? Io ovviamente ero commosso non avrei mai pensato di votare durante la mia vita per un uomo di colore come presidente, quando pensiamo che la schiavitù era sparita solo da 150 anni. Ma siamo sinceri voi votereste un uomo di colore nel vostro paese, non lo so. Io sapevo e speravo che milioni di americani dovevano votare questa persona a prescindere dal colore della sua pelle, dal suo nome, e poteva fare tanto del bene al nostro paese. Ma solamente un mese dopo la sua elezione lui ha preso due della Goldman Sachs e li ha messi alla conduzione dell’economia, ero deluso. In questi 2 mandati ha fatto tante cose positive, ma anche tanti errori, ha contribuito con quello che ha fatto con il caso dell’acqua di Flint alla sconfitta della Clinton. Ha avallato il lavoro delle grosse multinazionali, per Flint è stata una coltellata dritta al cuore e questo ha contribuito a far vincere Trump , la gente alla fine non ha votato e lo stato del michigan che potenzialmente era della Clinton, è diventato lo stato di Trump. Questo vale anche per voi, perché la gente dopo perde il rispetto per quel politico o quel partito. Mi ricordo che nel 1990 sono stato intervistato dall’Unita che vendeva un milione di copie al giorno, un giornale comunista, ho pensato questo paese è davvero fico. Ora questo giornale non esiste più , la sinistra deve decidere che cosa fare, deve tornare a riprendersi il suo ruolo, il popolo italiano quando abbiamo invaso l’Iraq si è opposto, è sceso in piazza per protestare. Ho letto un libro titolo dal frankly fascism, dove si spiega che il fascismo del 21esimo secolo si presenterà con una faccia sorridente e un show televisivo.”
Vai a pagina 2 per leggere di Trump e i riferimenti al nazismo nel nuovo film di Michael Moore
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