Matteo Codiglione: Il nuovo singolo è “Fantasia” | VIDEO

09/02/2019 di Redazione

Matteo Codiglione torna con il nuovo singolo. Si intitola “Fantasia”, ecco il  video ufficiale.

Matteo Codiglione è un ventenne pisano, studente di filosofia. La sua musica, uno scheletro cantautoriale rivestito di sonorità rap, è un tentativo di esporsi, nel segno dell’ideale della condivisione dei pensieri. Matteo Codiglione si è avvicinato alla musica un paio d’anni fa, considerandola come un passatempo di espressione intimistica. Con il passare del tempo il passatempo si è fatto necessità e l’impegno si è moltiplicato. Dalle canzoni in camera è passato a quelle in piazza e dopo un primo periodo di formazione con insound studio di Milano il percorso di Matteo Codiglione si è incrociato con quello di Lotus Music. Da questa collaborazione è nato il progetto di una prima pubblicazione.

Matteo Codiglione – Fantasia | VIDEO

Matteo Codiglione – “Fantasia”

Fantasia” di Matteo Codiglione è l’ammissione di nostalgia di un ragazzo che vive il presente in maniera anacronistica. È l’anelito che prova verso questo passato, letto sui libri e quindi mitizzato, idealizzato, mai direttamente vissuto, che lo spinge a sperare in una sintesi tra le due epoche.

Il videoclip di Matteo Codiglione, con il suo contrasto esterni, è un riflesso del dualismo temporale che vive il protagonista.

Matteo Codiglione – Fantasia | TESTO

Testo ufficiale di “Fantasia“, di Mattia Codiglione.

Ti ricordi quel cafè, Neri chicchi arabi
Un maglione démodé, Cucito di alibi
Ricordi di quel drago che hai sconfitto dentro a un bar
Usando come lancia
Quel trattato di Rousseau
E la barista ti ha guardato
Come fossi san giorgio
La tua tracolla vintage
Come testa del mostro
Ed il tuo spirito era forte, cazzo se era forte,
Pareri bianchi e neri, Come un pianoforte,
Hai visto? Hai vinto.        
Ma l’uccidere un drago Non salva da un labirinto
Pagasti con un euro del 2003
Me lo ricordo ancora ma non so perché
E indossavi quel cappotto
Che odorava di hashish
E che dipingeva
Come dritti i tuoi fianchi
Sembrava una memoria
Dei tuoi anni sessanta
Li riflettevi addosso
Anche se sei dei novanta


E per quanto ti travesta
La domanda è sempre questa
Cosa potrà mai fare
Un partigiano senza guerra?
Cammini senza il minimo rumore di passi
Sembrano d’ovatta i vicoletti di sassi
Ma sai che non è la neve che riveste le alpi
Al posto del fucile un paio di pugni falsi
Che per i nemici veri hai troppa fantasia lotti con la loro allegoria
Che sia solo saggezza o codardia
Lotti con la loro allegoria
Ricordi il venerdì In cui hai baciato la chitarra
E la corda del si t’è rimasta sulle labbra?
Hai brindato con un uomo nero e forse pure gay
Ha viaggiato su un barcone, Il vecchio e il mare di hemingway
Gli hai offerto la tua notte dentro ad una smoking brown
Gli hai spiegato cosa cambia tra un giullare ed un clown
Hai soffocato quel serpente, Cazzo, quel serpente
Aveva veleno verde, Viscido e seducente,
Hai visto? Hai vinto.


E il carro del vincente
Era solo un westfalia finto
Suonasti “Nella mia Ora di libertà”,
“Il Bandolero Stanco” “Geordie” ed “Eskimo”
E portavi quelle occhiaie Del colore del vino
Sai vivrebbe qui, ci fosse un essere divino
Tra canzoni di ubriachi, Tra la tua birra e la mia,
Che dentro la giustizia C’è una parte di anarchia
E per quanto ti travesta La domanda è sempre questa
Cosa potrà mai fare Un partigiano senza guerra?
Cammini senza il minimo rumore di passi
Sembrano d’ovatta i vicoletti di sassi
Ma sai che non è la neve che riveste le alpi
Al posto del fucile un paio di pugni falsi
Che per i nemici veri hai troppa fantasia lotti con la loro allegoria
Che sia solo saggezza o codardia
Lotti con la loro allegoria Rifletti, non è vero?
Rifletti troppo e con violenza.
E rifletti su te stesso l’anacronismo di cui ti senti preda.
Tiepido e ottundente.

Ma tu lotta, lotta per un domani di poesia e parole,
Per un’emozione sussurrata ad una pletora di genti.
E se anche gli allori del vincitore fossero appassiti,
Se anche le pale dei mulini a vento girassero troppo rapidamente tu lotta. Lotta e scrivi le tue visioni.
Cammini senza il minimo rumore di passi
Sembrano d’ovatta i vicoletti di sassi
Ma sai che non è la neve che riveste le alpi
Al posto del fucile un paio di pugni falsi
Che per i nemici veri hai troppa fantasia lotti con la loro allegoria
Che sia solo saggezza o codardia
Lotti con la loro allegoria

(Matteo Codiglione – Fantasia)

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