Marilyn Monroe è viva. Ed sempre con noi
05/08/2018 di Redazione
Dicono che oggi sono 56 anni che è morta Marilyn Monroe. Ma non bisogna credere a queste fake news. Norma Jean è viva, lo è sempre stata, come Jimmy Dean, Elvis, Jeff Buckley e tutto quel manipolo di esploratori che si è spinto fino ai confini del mondo per trovare la fonte della vita eterna.
In questi giorni di gran caldo la prima cosa che mi viene sempre in mente è The Girl, la protagonista di Quando la moglie è in vacanza, che dal balcone di sopra dice a l’indifeso Richard Sherman che quando fa troppo caldo l’intimo lo tiene in frigorifero. E poco dopo c’è una gonna bianca che sventola agitata dal vento della metropolitana.
Marilyn Monroe da Warhol a Playboy
No, il 5 agosto 1962 è solo la data in cui ha deciso che era arrivato il momento di andare in vacanza, di lasciare il ricordo migliore possibile, di diventare eterna e immortale, per chi c’era e per chi sarebbe arrivato. Di essere soprattutto un inarrivabile modello, un’icona nel senso più mistico del termine, madonna della pop culture grazie ad Andy Warhol, simbolo della rivista che da sempre celebra la donna come incontrastata fonte di bellezza. Soprattutto è stata questo, una donna, artista completa, attrice, cantante, ballerina, a dispetto dei molti detrattori che ha avuto prima e dopo la sua partenza.
Marilyn Monroe, come diventare una stella
Basti pensare al 1953, l’anno in cui esplose, dirompente, prima crudele dark lady in Niagara di Henry Hathaway, poi straordinaria showgirl per Howard Hawks in Gli uomini preferiscono le bionde, in cui si prende la scena a scapito della prorompente Jane Russell, e soprattutto dimostra la sua naturale propensione alla commedia, i tempi comici perfetti, subito confermati in Come sposare un milionario, dove impara dalle sue colleghe Betty Grable e Lauren Bacall come sentirsi a proprio agio nell’essere stata in costume da bagno sulla carlinga di tutti i bombardieri americani della seconda guerra mondiale e come fulminare o far innamorare un uomo con un impercettibile movimento del sopracciglio.
“Hollywood non ha ucciso Marilyn Monroe, ma Marilyn Monroe ha ucciso Hollywood” (Billy Wilder)
Difficile pensare a un’altra attrice con una densità tale di ruoli indimenticabili. Facile invece pensare alla jazzista tutta ukulele e fiaschetta Zucchero Kowalczyk di A qualcuno piace caldo. Billy Wilder disse dopo quel film che “il mio dottore, il mio analista e il mio commercialista mi hanno detto che sono troppo vecchio e troppo ricco per passare ancora una volta attraverso tutto questo”, parlando delle difficoltà che ebbe sul set con lei, sempre in ritardo e con grossi problemi a ricordare le battute, per non parlare del resto. Ma è anche quello che dopo la sua morte avrebbe detto che “Hollywood ha cercato di creare molte Marilyn Monroe, ma è impossibile”.
Arrivò su quel set dopo una gravidanza andata male, un’overdose di pillole e il burrascoso matrimonio con il drammaturgo Arthur Miller. Non è mai stata fortunata con gli uomini Marilyn Monroe. Joe Di Maggio, leggenda del baseball, si rivelò davvero il marito d’America, violento, geloso e gretto. Una sera, bionda e ubriaca come non mai, cantò tanti auguri al presidente Kennedy, e leggende vogliono che proprio questa relazione, segreto di Pulcinella, l’avesse portata a fare un passo oltre l’orlo del baratro.
Ma l’unica leggenda che è giusto ricordare è la sua, come le scrisse Elton John molti anni dopo “Your candle burned out long before. Your legend ever did”. Ed è così. Perché è impossibile dimenticare Chèrie nel finale di Fermata d’autobus, Amanda Dell che scende da un palo in Facciamo l’amore, soprattutto la distrutta e dolente Roslyn Taber ne Gli spostati di John Huston, un film straordinario in cui Marilyn Monroe dimostra al mondo una volta per tutte quale straordinaria attrice fosse.
Al momento giusto, prima di andare via e lasciarci più tristi e vuoti. E nonostante questo, grazie Miss Marilyn Monroe di averci concesso di poterla ricordare ogni giorno.