Maria Regina di Scozia: Recensione, Maria ed Elisabetta

18/01/2019 di Redazione

Maria Regina di Scozia,  di Josie Rourke, è tratto dalla biografia My Heart is Own: The Life of Mary Queen of Scots scritta da John Guy ed è un bel film, interpretato da due super attrici, Margot Robbie e Saoirse Ronan, le due regine per eccellenza del sedicesimo secolo.

Nella realtà bellissima , a dire il vero, era solo Maria di Scozia,  nata Maria Stuarda, regina fin dalla nascita al trono di Scozia, giovanissima sposa del Delfino di Francia a sedici anni e vedova a soli diciotto anni. Tornata nella terra natale, è determinata a rivendicare non solo il trono, di un paese nel frattempo divenuto protestante, dopo l’ascesa di Elisabetta I, figlia del famoso Enrico VIII, ma la sua superiorità femminile.  La chiave del film è riposta nel rapporto controverso tra le due regine, e sulle opposte caratteristiche che Margot Robbie e Saoirse    Ronan   sprigionano abilmente  , dall’inizio alla fine.
La storia , quella vera con la “S” maiuscola sembra fare un passo indietro nella narrazione, le due regine si sfidano , si inseguono, si confrontano  da lontano,  mai direttamente; l’unica scena in cui appaiono insieme è, infatti, alla fine del film ; il regista è abile nell’uso delle “ sliding  curtains”, veli che si muovono in una sorta di labirinto spazio-temporale, quando Maria implora la “cugina-sorella” di evitare l’errore fatale, di credere al suo affetto , di non considerarla una nemica.  La condanna a morte di Maria è però inevitabile.

Ciascuna delle due regine percepisce l’altra come un ostacolo , ma mentre Maria vorrebbe che Elisabetta si alleasse con lei, che il dualismo scomparisse, che fossero unite in un mondo maschile,  arrivando a chiedere  alla cugina di diventare madrina del suo unico figlio ,Giacomo, l’altra, erede di Enrico VIII  anche e soprattutto della riforma religiosa  in chiave protestante , cede alla pressione del Parlamento e  la condanna  alla reclusione prima e alla ghigliottina poi.  Far leva sull’orgoglio di madre, costa carissimo a Maria. La Ronan in “Maria regina di Scozia” interpreta una Maria bella, versatile , testarda, arguta , intelligente, amante, disposta a tutto, è una vera eroina,  cresciuta  all’ombra o meglio al sole della raffinata corte  francese di Caterina dei Medici,  capace di usare tutte le armi femminili, compreso il sesso, per arrivare al suo sogno, diventare  Lei regina di Inghilterra e di Scozia, legittima erede, non usurpatrice, come invece appare Elisabetta.
Elisabetta in “Maria regina di Scoia” è invece descritta in tutta la sua complessità; una donna  complicata, tormentata dai dubbi e dai rimorsi,  bella ma non bellissima, con il volto deturpato dal vaiolo,  una calvizie incipiente, difetti estetici,  malformazioni che come lei stessa ammette , nel finale, copre con delle parrucche e con della cera bianca, per nasconderli alla cugina. Elisabetta le dice di invidiarla, di aver cercato di farle capire che non c’è posto per entrambe,  che la rispetta,  che ha dell’affetto e cerca di farla desistere dai suoi intenti, in fondo cerca solo l’amore di quella che è più di una cugina, una sorella.

La cera bianca che Elisabetta sceglie per coprire gli effetti del vaiolo sulla sua pelle sappiamo in realtà – quindi “Maria regina di Scozia” qui diverge leggermente – essere la sua decisione di apparire bianca, la  Virgin Queen, candida, innocente non contaminata dall’amore coniugale, in realtà è una maschera , che cela paure, debolezze, ansie, tormenti dell’anima.
Il film non è un film sulla Storia inglese o scozzese, “Maria regina di Scozia” è un film al femminile,  il titolo più appropriato forse sarebbe stato Maria ed Elisabetta, ma la Storia insegna  e non può essere cambiata. Elisabetta sopravvive a Maria, un lungo regno durato 45 anni, la Golden Age, mentre Maria viene sacrificata al patibolo, ma resta unica , una martire, fasciata in uno  straordinario abito rosso sangue, altèra, come solo una vera Regina sa essere. Potremmo concludere che Maria si è piegata alla Storia ma non si è spezzata.
Recensione di Paola Vita
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