L’Amica Geniale: Intervista a Saverio Costanzo “Mai incontrato la Ferrante, amicizia aspetto interessante da raccontare” | VIDEO EXCL

Abbiamo incontrato Saverio Costanzo, scelto come regista e autore de “L’Amica Geniale” la serie evento in arrivo su Rai 1 tratta dai romanzi di Elena Ferrante.

Raccontare e trasporre un romanzo di Elena Ferrante è un’impresa titanica, figurarsi “L’Amica Geniale” (il resoconto della conferenza stampa) bestseller in tutto il mondo. La sfida era davvero durissima, ma altrettanto interessante per Saverio Costanzo che è stato scelto dall’autrice in persona in una stretta rosa di autori che le erano stati inviati dalla Rai. Usiamo questo verbo perché nessuno, probabilmente neppure chi ha messo “i soldi” in questo show ha mai visto l’autrice attorno alla cui figura c’è un alone di mistero tipico dei più grandi gialli, anche se i suoi romanzi sono tutt’altro.
Il racconto  de “L’Amica Geniale” prende il via nell’Italia di oggi con la misteriosa scomparsa di Lila, circostanza che spinge l’amica Elena (guarda la nostra video intervista esclusiva alle due interpreti Ludovica Nasti ed Elisa Del Genio) a ripercorrere la storia che le ha unite fin dall’infanzia in un rione popolare di Napoli negli anni ‘50. Un romanzo di formazione, di crescita e riscatto che – attraverso l’instancabile lotta delle due protagoniste contro la società, la famiglia, gli uomini e se stesse – parla di vissuti condivisi, di esperienze che in molti hanno fatto, di periodi attraversati, alcuni più bui, altri pieni di speranza. Un esempio altissimo di storytelling, della forza che può avere la scrittura se abbinata a una profonda verità.
Una storia quella de “L’Amica Geniale” – presentata tra gli applausi anche a Venezia 75 –  in cui Saverio Costanzo si è messo al servizio del racconto cercando di prediligere il racconto assecondandone svolte e movimenti dei personaggi. Una trasposizione fedele, ma con una sua anima di cui la stessa autrice sarebbe felice secondo il regista dato che non tradisce la profondità e la potenza delle pagine da cui è tratta.  Gli otto episodi vogliono essere parte di un unico racconto eppure la divisione tematica li differenzia per forma filmica e struttura narrativa, ispirandosi ogni volta ai mutamenti del corpo e agli stati d’animo delle protagoniste. L’immagine, la messa in scena, i colori della serie evolvono così e si modificano con l’avanzare della Storia.
Saverio Costanzo con le quattro protagoniste de “L’Amica Geniale”

Ecco cosa ci ha raccontato nella nostra intervista realizzata presso la sede Rai di Viale Mazzini Saverio Costanzo sulla sua “L’Amica Geniale” realizzata insieme ad HBO.

Dopo Venezia “L’Amica Geniale” presentata anche a Roma, cosa ti ha spinto ad accettare questo progetto e com’è stato lavorare con un gigante come HBO?

“Mi ha spinto la storia bellissima, che lessi prima che mi è stato proposto di farla. Già da lettore avevo incontrato questo libro e lo avevo amato molto proprio perché  riusciva a creare un rapporto quasi fisico tra me e la narrazione, questo credo che lo abbia fatto in tutti i lettori del mondo. Lavorare con loro mi ha portato a capire perché ci sono le Ferrari e le altre macchine, che non lo sono. Sono dei gentiluomini e delle gentildonne con uno scopo artistico molto chiaro. Ci hanno aiutati moltissimo, ci hanno sostenuto e rispettato”.

Un casting complesso specie per degli attori per la prima volta sullo schermo. Poi hai dovuto trovare la perfetta parte adolescente delle bambine, come hai lavorato?

“Come si lavora sempre nel cinema, cercando, cercando e continuando ostinatamente fino a quando non arriva quello che cercavo”.

Ci hanno parlato di bigliettini di Elena Ferrante che sono stati riportati agli artisti, ma lei è mai venuta sul set de “L’Amica Geniale” in Italia? È stata vicina alla produzione?

“No non  è mai venuta perché nessuno di noi la conosce, non ha mai mandato pizzini come detto erroneamente. È stato enorme il suo lavoro in fase di scrittura, ma non avrebbe potuto fisicamente stare sul set. Mandare pizzini è come dire…no non lo ha fatto. Non ci siamo mai incontrati, assolutamente”

Il tuo rapporto con il femminile che è importante ne “L’amica geniale”?

“Sono stato educato in una famiglia di femmine quindi mi trovo più a mio agio con eroine che con gli eroi. Non ho pensato al mio genere sessuale quando ho letto il libro, da uomo mi ero riflesso in loro e quando me lo hanno proposto non ho pensato che sarebbe stato difficile da comprendere. Non credo che l’arte si possa dividere in generi sessuali: amo Virginia Wolfe quanto Dostoevskij, tanto Joyce Crol Oates quanto Philip Roth, tanto Elena Ferrante quanto Alessandro Piperno. Dunque è faticoso per me, certamente non sarei stato in grado di scrivere “L’Amica Geniale”.

Come hai fatto a spiegare alle ragazze l’emancipazione femminile? Un tema delicato vista la loro età.

“Abbiamo avuto la fortuna di lavorare su una storia che spiegava pezzo dopo pezzo l’emancipazione femminile facendo quel tipo di esperienza. Loro si sono messe a giocare, quando fanno un film loro giocano. C’era un padre che non la mandava a scuola, non so cosa pensava Ludovica dentro di lei ma in quel momento stava solo mettendo in scena una cosa. Forse loro capiranno quando saranno grandi il senso politico di ciò che hanno raccontato, ora non avrebbero gli strumenti per capirlo”.

Il valore dell’amicizia per te? È il fulcro de “L’Amica Geniale”.

“Mi ha spinto ad accettare la serie la bellezza del romanzo che ho sempre vissuto come un’occasione per imparare molto. L’amicizia è il cuore della vicenda, è gratuita rispetto all’amore genitoriale, all’amore, al matrimonio e questo lo rende un rapporto gratuito ed interessante da raccontare. Insegna tanto su come i rapporti dovrebbero essere, con luci e ombre. L’amicizia è una grande ricchezza e un grande peso, Elena Ferrante riesce a raccontarlo bene”.

Hai mai avuto la sensazione di avere Elena Ferrante sul set?

“So che voi vorreste che ve lo raccontassi e sarebbe bellissimo. No, non ho mai avuto questa sensazione”.

Guarda sulla cover in alto la nostra video intervista a Saverio Costanzo per “L’Amica Geniale”


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