Il Grande Salto, intervista a Giorgio Tirabassi e Ricky Memphis | VIDEO
13/06/2019 di Thomas Cardinali
“Il grande salto” è una delle sorprese più piacevoli del cinema italiano 2019, abbiamo incontrato i due protagonisti Giorgio Tirabassi e Ricky Memphis.
Giorgio Tirabassi fa davvero “Il grande salto” dietro la macchina da presa realizzando un’opera prima coraggiosa e intrigante, una svolta per il cinema italiano piatto e monotono di questi ultimi mesi. A Roma è stata organizzata la presentazione per la stampa a cui abbiamo avuto il piacere di prendere parte.
“Il grande salto” si prospetta come una delle opere prime più interessanti e Giorgio Tirabassi ha chiamato tanti amici: “Mi è sembrata una scelta facile, chiamare attori professionisti. L’idea nasce da uno spettacolo che facevo a teatro e raccontavo le avventure di Nello e Rufetto, poi abbiamo deciso di portare questi personaggi al cinema abbassando un po’ i toni e siamo andati verso una messa in scena più realistica. Succedono un po’ di cose che lasciano pensare al destino”.
Un ritorno insieme a Ricky Memphis, vecchio partner in Distretto di Polizia: “Già in passato a coinvolgere Ricky in uno spettacolo teatrale, ma per quanto riguarda il film ha accettato subito. È un film indipendente, a basso costo e con una grande libertà di non dover difendere troppo il finale e il tono amaro. Alla fine del film eravamo tutti molto soddisfatti ed è intervenuta Medusa che ha creduto in questo film contro ogni pronostico. Altre distribuzioni si sono spaventate e ci hanno detto no, ringraziamo Medusa”.
Giorgio Tirabassi è stato molto vicino agli attori, visto che nel film ci sono anche partecipazioni di amici come Valerio Mastandrea e Marco Giallini: “Non so da dove arrivi questa cosa, ma proprio perché erano bravissimi ho avuto poco da dire. La sceneggiatura era chiara, anche i vari reparti pensavano si dovesse esagerare ma invece abbiamo tenuto un clima ottimo. Anche per le musiche gli ho dato carta bianca. Volevamo raccontare due disgraziati che per ragioni di copione sono rapinatori ma potrebbero essere anche due giovani che tentano una startup. Due rapinatori di seconda fascia è più chic, forse esistono anche quelli di fascia c. Poi gli arriva la grande occasione per un incarico apparentemente facile ma il personaggio di ricky ha ragione quando vede che tutto va male”.
Ricky Memphis confessa di aver rifiutato un ruolo a teatro con Giorgio Tirabassi in passato: “Mi spaventa, sono troppo emotivo per fare teatro mentre al cinema mi sento a casa e ho detto subito si. Da tanto volevo fare un film con Giorgio, tornare insieme e il fatto che lo aveva scritto e lo avrebbe diretto è stata una spinta in più. Pensavo fosse una grande esperienza è così e stato, ho sentito nello subito mio”.
Ricky Memphis continua spiegando come il collega di tante indagini non sia stato una sorpresa come regista: “Non è stata una sorpresa, Giorgio è una persona preparata. Anche quando lavoravamo insieme lo veeevo che si interessava al dietro le quinte, a livello tecnico e non è stata una sorpresa. Ha dimostrato di avere le idee chiare ed essere un regista che non perde tempo ed è una grande dote”.
Giorgio Tirabassi torna poi sui rischi che si è voluto prendere con questa opera prima non semplice: “Non è stata una scelta fatta a tavolino, è stato un seguire i personaggi e sappiamo tutti che un film è come un supermercato ed uno trova un prodotto riconoscibile. Forse proprio perché era il primo film e volevo prendermi dei rischi che altri hanno evitato. I produttori un po’ incoscienti hanno creduto in me e ricky anche se all’inizio potevano essere dubbiosi. Dicevano che era triste all’inizio, ma abbiamo avuto un’intesa sincera portando un prodotto finito a distribuzioni che pensavano non fosse vendibile. Poi è successo che un’armata invincibile come Medusa che può permettersi il rischio in un momento come questo”.
Giorgio Tirabassi dice poi un altro immenso grazie : “Un film non si fa da soli, noi abbiamo lavorato tanto nei telefilm come distretto con il direttore della fotografia e abbiamo cercato di utilizzare al meglio tutto. Spero di avere anche la prossima volta con questa fortuna. Voglio proseguire come regista, l’idea di pensare ad un altro film e di scriverlo con il divertimento della scrittura. È stata dura, sulla scena del fulmine che dura 5 secondi abbiamo lavorato due mesi e mezzo, chiamato altri degli effetti speciali. Alla fine è durata cosi tanto per fare quei 5 secondi che volevamo tagliarlo. In scrittura era tutto facile, ma e un’opera prima anche per questo”.
I due concludono dicendo di non vedere l’ora di lavorare nuovamente insieme, intanto da oggi “Il grande salto” esce in 250 copie.