Hunter Killer: caccia negli abissi, recensione del film con Gerard Butler, Gary Oldman e Michael Nyqvist

07/11/2018 di Redazione

Hunter Killer – caccia negli abissi, Gerard Butler nei panni di un comandante di un sottomarino d’attacco americano per scongiurare una Terza Guerra Mondiale. Nel cast anche il premio Oscar Gary Oldman, Toby Stephens e il compianto Michael Nyqvist.

Dalle profondità del Mar Glaciale Artico, il Capitano di un sottomarino americano, Joe Glass (Gerard Butler, Attacco al Potere – Olympus Has Fallen, 300), è alla ricerca di un sottomarino statunitense misteriosamente scomparso, ma ben presto scoprirà che il pericolo è all’orizzonte. Presto in “Hunter Killer – Caccia negli abissi” il sottomarino Arkansas dovrà cambiare i suoi piani per sventare un colpo di stato contro il presidente russo e  il rischio di una Terza Guerra Mondiale, che potrebbe cominciare  con un devastante scontro tra la flotta Russa del nord e quella Americana. La sceneggiatura si basa sul romanzo di grande successo  “Firing Point”, scritto da George Wallace, il Comandante in pensione del sottomarino nucleare della USS Houston, insieme al pluripremiato giornalista e autore di best-seller, Don Keith, e ne trae il più grande beneficio dalla attendibilità delle azioni ricostruite  e dei mezzi mostrati sul grande schermo.
Nella foto Michael Nyqvist e Gerard Butler in “Hunter Killer – Caccia negli abissi”

Gerard Butler , che da sempre produce i suoi film con molta intelligenza, voleva da tempo portare sullo schermo questa storia che ci riporta alle atmosfere di Caccia ad Ottobre Rosso di Tom Clancy, da cui era stato tratto l’omonimo film. Una curiosa coincidenza riguarda proprio “Hunter Killer –  Caccia negli abissi” e il genere dei sottomarini, perché alla Festa del Cinema di Roma abbiamo visionato Kursk dedicato alla storia vera della tragedia del sottomarino russo che arriverà sui nostri schermi nei prossimi mesi. Ecco in Hunter Killer viene mostrato quello che poteva, forse, essere il finale migliore per quella drammatica vicenda.
Vogliamo subito sottolineare come in entrambi film ci siano le ultime interpretazioni di Michael Nyqvist, l ‘attore svedese conosciuto per la saga Millennium, prematuramente scomparso, che curiosamente è presente anche in Kursk sempre nel ruolo di un russo, e che ritroveremo il prossimo anno nella sua ultimo ruolo in Radengund diretto da Terrence Malick.
Nella foto Toby Stephens in “Hunter Killer – Caccia negli abissi”

I motivi validi per vedere “Hunter Killer – Caccia negli abissi”, specie per gli appassionati del genere, sono tanti. In primis tutta la pellicola, grazie ad un cast ineccepibile, si mantiene su livelli veritieri mischiando all’azione, molti elementi tecnologici che la rendono tutt’altro che fantasiosa.
Gerard Butler come sempre, che sia capo di 300 spartani o di un centinaio di marinai, si dimostra perfetto nel suo ruolo di comandante, spartendo parte della gloria anche Toby Stephens che comanda una squadra di Navy Seals (ruolo ideale per il capitano Flint di Black Sails). Gary Oldman è invece l’energico Ammiraglio Charles Donnegan che si deve confrontare con il Retroammiraglio John Fisk , interpretato da un Common sempre più bravo, che dovrebbe smettere di fare il rapper,  ma solo l’attore.

“Hunter Killer – Caccia negli abissi” – Esempio d’intrattenimento riuscito

Gary Oldman arricchisce il cast di “Hunter Killer – Caccia negli abissi”

Hunter Killer, che dà il titolo al film, rappresenta quella classe di sottomarini destinati a dare la caccia agli altri, come avevano già conosciuto in Ottobre Rosso, se la trama potrà sembrare a molti “convenzionale” , ovvero americani buoni che cercano di salvare russi buoni dal russo pazzo e cattivo, depone a sua favore la realizzazione nel raccontarla, che riesce al contrario a convincere.
Geard Butler, pur non godendo di un budget stellare,  ha scovato un regista sudafricano: Donovan Marsh appena salito alla ribalta con il suo pluripremiato dramma criminale Avenged, che è stato in grado di dare la giusta dose di azione bilanciata dalle storie dei personaggi, ed anche se con mezzi limitati come gli effetti visivi di discreta qualità, ma no quelli a cui siamo di solito abituati, la pellicola scorre come il sottomarino che scivola silenzioso nelle profondità.
I film sui sottomarini sono stati spesso  grandi successi nella lunga storia del cinema, e forse l’unica pecca di questo Hunter Killer è quello di essere l’ultimo di una serie, con il risultato per lo spettatore, ormai smaliziato, di risultare per certi versi scontato nella sua storia, anche se gli sforzi compiuti dalla produzione e dal cast sono notevoli e lo scopo finale di intrattenere per ben due ore viene raggiunto in pieno.

Il nostro voto ad “Hunter Killer – Caccia negli abissi” : [yasr_overall_rating]

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