Grey’s Anatomy 15×19 – Recensione: Il diritto di dire “NO”

29/03/2019 di Redazione

Il 19esimo episodio di Grey’s Anatomy 15 è un pugno in pieno viso, nello stomaco, sulle gambe e in tutti i punti in cui Abby sente ancora dolore.

La storia non è solo quella di Jo, del primo incontro con sua madre, con la donna che l’ha abbandonata. La storia è anche quella di Abby, di tutte quelle donne che hanno paura di parlare, di denunciare, di raccontare qualcosa che continueranno a rivivere ogni volta che chiuderanno gli occhi. Il nuovo episodio di Grey’s Anatomy, proprio come aveva predetto Krista Vernoff, è qualcosa che non avevo mai vissuto prima. E che non dimenticherò mai.

Grey’s Anatomy

Sin dai primi secondi di questo episodio di Grey’s Anatomy, ancora prima di scoprire dello stupro che ha portato alla nascita di Jo, o di conoscere Abby e vedere quella mano che non ha mai lasciato quella della dottoressa Karev, le lacrime hanno iniziato a bagnarmi il viso. Un brivido ha colpito la mia schiena nel silenzio del viso di Jo, del suo sguardo perso nel vuoto. Proprio come quello di Abby. Un episodio di Grey’s Anatomy che non dimenticherò mai, che ha lasciato un segno, una rabbia tale da spaccarlo questo mondo che continua a deludere le donne come Abby.

Il 19esimo episodio di questa 15esima stagione di Grey’s Anatomy è dedicato a Jo Wilson. No. Questo episodio di Grey’s Anatomy è dedicato a quelle donne che sono sopravvissute, a quelle che hanno perso la propria libertà, a quelle che continuano a lottare. A quelle donne in cui qualcosa si è rotto per sempre. Jo incontra sua madre nei primi minuti. L’ha abbandonata per darle una vita migliore. Una vita che Jo non ha mai avuto. Ha dormito in una macchina, è rimasta sola fino a quando non è arrivato Paul. Quell’uomo che la amava, o almeno così diceva.

grey's anatomy
Grey’s Anatomy

Quell’uomo che l’ha picchiata così forte da romperle ogni parte del corpo, quell’uomo che Brooke non dimenticherà mai. E attraverso le parole di sua madre, attraverso il racconto di quella donna che le ha dato i suoi capelli, Jo scopre una verità che colpisce anche noi in pieno viso. Una serata trascorsa a guardare il tramonto, un uomo che non può essere definito tale che non ha accettato un no come risposta. Nove mesi dopo, è nata lei.

Una donna i cui occhi si riempiono di lacrime, una donna che è Abby, sua madre e le milioni di donne in tutto il mondo che chiedono una giustizia che non sempre arriva. Mentre viviamo il racconto della madre di Jo, il nuovo episodio di Grey’s Anatomy ci porta a conoscere Abby. Ha un graffio sul viso. Lo sguardo perso nel vuoto, gli occhi e l’anima completamente svuotati. Nessuno avrebbe potuto riconoscere quei segnali se non lei. Una figlia nata da uno stupro, una donna maltrattata e picchiata che ha impiegato anni per far sue quelle parole: non è colpa mia.

Abby ha lividi su tutto il corpo. E mentre li guardo in me cresce la rabbia, il bisogno di veder bruciare tutto e tutti perché ogni donna ha il diritto di dire di no. E quando diciamo no “il gioco si ferma. Game Over“. Proprio come Ben insegna a quel ragazzo che porta il nome di George O’Malley.

Grey's Anatomy
Grey’s Anatomy

Nel nuovo episodio di Grey’s Anatomy, Krista Vernoff ci regala anche un sorriso tra le lacrime mentre Miranda Bailey pensa a come parlare a suo figlio di preservativi, sesso sicuro, amore, appuntamenti. Per fortuna Ben è accanto a lei e a quel giovane uomo a cui insegna una delle cose più importanti: il diritto di dire no!

Andate a pagina due per la seconda parte della recensione

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