Grey’s Anatomy 14: Krista Vernoff e Camilla Luddington parlano del nono episodio

Dopo la messa in onda del nono episodio di Grey’s Anatomy 14, la produttrice esecutiva Krista Vernoff e Camilla Luddington, volto di Jo Wilson, parlano di quanto accaduto e di ciò che vedremo.

Il primo episodio della seconda metà di stagione di Grey’s Anatomy è andato in onda (la nostra recensione). Jo Wilson si è ritrovata faccia a faccia con Paul Stadler. L’ex marito della specializzanda è arrivato al Grey Sloan con accanto una nuova fidanzata, Jenny. Jo ha provato a salvarla, aiutarla, mentre Arizona e Meredith tenevano lontano quel mostro che la Wilson non potrà mai dimenticare. Intanto, negli ultimi secondi del non episodio di Grey’s Anatomy 14, Paul è tornato al Grey Sloan come paziente. Cosa è accaduto?

Meredith accanto a Jo nel nuovo episodio di Grey’s Anatomy 14

Sin dai primi minuti del nuovo episodio della 14esima stagione di Grey’s Anatomy, Meredith è rimasta accanto a Jo, rifiutandosi di lasciarla sola con Paul Stadler al momento della firma per i documenti del divorzio. “Meredith è il cuore e l’anima di questo show” ha raccontato Krista Vernoff a EW. “E, in molti modi, dove va Meredith, va l’America. Quando Meredith si prende cura di Jo e le crede in questo modo, è tutto così potente che non riesco a trovare le parole per parlarne.[…] Meredith Grey ha l’opportunità di insegnare e guarire solo per il fatto di essere chi è in questo show e nei cuori e nelle menti delle persone che lo guardano“.
E le parole di Camilla Luddington si uniscono a quelle della Vernoff nel descrivere questo nuovo episodio di Grey’s Anatomy 14 andato in onda. “E’ stato fantastico. […] Paul trova modi sottili per indebolire Jo – dicendo che era una ragazza festosa e alcolizzata. In quel momento in cui Jo corre fuori dalla galleria, non credo che Meredith possa crederle. Hanno avuto una relazione difficile in passato. Ma è stato un momento incredibile per Jo quando Meredith si gira e le dice ‘So chi sei’. E’ quello il momento in cui Jo crolla perché non so quanto – e se mai – l’abbia sentito“.