Giro d’Italia, Nibali e Oss si raccontano in un’intervista doppia

Il Giro d’Italia è ufficialmente terminato, ma vi proponiamo un’intervista doppia in stile Iene a due grandi campioni: saliamo in sella con Vincenzo Nibali e Daniel Oss per un’intervista doppia.

Ci sono corse e corse, ma alcune sono speciali e il il Giro d’Italia è tra queste. Quella che si è conclusa da pochi giorni è stata l’edizione numero 92 della corsa rosa e ha visto come vincitore Richard Carapaz. Dietro di lui si è piazzato lo squalo italiano Vincenzo Nibali, alla vigilia grande favorito ma beffato nella classifica finale.

21 tappe in cui i corridori si sfidati senza esclusione di colpi e alla fine è uscito un vincitore davvero a sorpresa. Vi proponiamo una splendida intervista doppia ai corridori Daniel Oss e Vincenzo Nibali, due atleti straordinari che si sono raccontati in un’intervista doppia in stile Iene parlando del ciclismo che per loro e rispettivamente divertimento e vita.

 
1. Cos’è per te il ciclismo?

Vincenzo Nibali: Il ciclismo è la mia vita perché è la mia passione. Vado in bici sin da bambino ed ora è ho avuto la fortuna di farlo diventare un lavoro, permettendomi di diventare ciò che sono

Daniel Oss: Tutto! Amicizia, amore, stile di vita, ragione di vita, lavoro, educazione: tutto!

2. Quando sei salito per la prima volta su una bici?

Vincenzo Nibali: Ero molto piccolo, accompagnavo mio padre in mountain bike ogni domenica in salita vicino a Messina. Lui ci andava sempre coi suoi amici e io cercavo di tenere il passo.

Daniel Oss: Credo a 4-5 anni… triciclo ovviamente. Poi senza ruote di supporto e poi Bmw mtb e a 7 anni ho iniziato ad affrontare le prime garette.

3. Chi o che cosa ti ha spinto verso questo sport?

Vincenzo Nibali: Mi piaceva andare in bicicletta perché mi permetteva di allontanarmi dal mio paese, esplorare nuovi posti. Lo facevo coltivando la mia passione.

Daniel Oss: Bah, c’era un gruppo sportivo che si ritrovava ogni settimana, i miei mi ci mandavano e mi sono trovato bene. Si chiamava US Aurora ed è la mia squadra del cuore, la prima. 

4. Qual è il sacrificio più grande che hai fatto per il ciclismo?

Vincenzo Nibali: Nessuno. Mi sono sempre visto solo in bici.

Daniel Oss: Faccio fatica a pensare di aver fatto grandi sacrifici, perché alla fine tutto quello che ho fatto l’ho fatto senza peso e con grandi obiettivi.

5. A quale ciclista del passato ti sei ispirato di più? Chi era il tuo idolo?

Vincenzo Nibali: Non ho avuto un vero e proprio idolo. In tv seguivo le corde di Pantani, mentre a mio padre piaceva Moser.

Daniel Oss: Non ho mai avuto grandi idoli e fonti d’ispirazioni.

6. Due cose belle del ciclismo?

Vincenzo Nibali: La bicicletta e con essa la possibilità di vedere posti nuovi.

Daniel Oss: È una scuola di vita e mi ha insegnato il rispetto.

7. Due cose brutte del ciclismo?

Vincenzo Nibali: Mi piace tutto del ciclismo, ma ovviamente la fatica e la crisi per la fame sono gli aspetti più duri, in quei momenti lì odi tutto.

Daniel Oss: La fatica e le cadute.

8. Qual è il ricordo più bello della tua carriera?

Vincenzo Nibali: La prima vittoria al Giro d’Italia nel 2013. In particolare la tappa vinta sotto la neve alle Tre Cime di Lavaredo.

Daniel OssCampionato del mondo a crono a squadre di Ponferrada e Richmond.

9. Quale il più brutto invece?

Vincenzo Nibali: Sicuramente due: la caduta al Tour de France e quella alle Olimpiadi, entrambe hanno segnato la mia carriera.

Daniel Oss: Una caduta al Tour de France.

10. Che consiglio daresti a un giovane che vorrebbe fare il ciclista professionista?

Vincenzo Nibali: Il mio consiglio è di scegliere una squadra dilettante U23 che non guardi ai risultati ma alla persona, che possa insegnargli davvero cosa significhi essere un ciclistaZ

Daniel Oss: Vivi il presente e goditi la vita.

11. Chi pensi sia il giovane più promettente che abbiamo visto al Giro 2019?

Vincenzo Nibali: Egan Bernal che tra l’altro ha già dimostrato di poter ambire a grandi risultati, ha vinto la Parigi–Nizza.

Daniel Oss: Egan Bernal.

12. Che cosa pensi quando mancano ancora 100km all’arrivo e ci sono altre 2 montagne da scalare?

Vincenzo Nibali: Niente di particolare, sono concentrato sull’arrivo ma penso ad alimentarmi e a mangiare perché la crisi di fame può arrivare a tutti in quei momenti così concitati dopo tante ore in sella.

Daniel Oss: Penso tra me e me che potrebbe andare peggio… potevano mancarne tre! Cerco di pensare sempre positivo.

13. Ci può raccontare qual è la tua routine post-gara fino al giorno dopo?

Vincenzo Nibali: Alimentarmi secondo le indicazioni di Magni dopo aver finito il recupero, le interviste rigorosamente dopo la doccia e soltanto se ho ottenuto un buon risultato. Poi albergo, massaggi con Pallini, infine cena, chiacchiere coi compagni e con i familiari. Poi torno in stanza col mio compagno che quest’anno è Damiano Caruso.

Daniel Oss: Dopo una tappa vado in doccia e riposo sul bus fino all’hotel successivo. In hotel massaggi, cena e a dormire il prima possibile con musica soft nelle orecchie. Al mattino l’opposto perché la mia sveglia è con musica punk, poi pronti a pedalare!

14. Chi è il tuo compagno di squadra più divertente?

Vincenzo Nibali: Sono tutti sempre simpatici e divertenti… chi più, chi meno.

Daniel Oss: Sagan, Gatto e Bodnar.

15. Ci puoi dire un segreto: con quali altri ciclisti “rivali” hai un rapporto speciale?

Vincenzo Nibali: Tutti i ragazzi che si allenano regolarmente con me, pur non essendo compagni di squadra sono speciali. Ad esempio quelli che abitano a Lugano. Una volta Pozzovivo era un mio rivale, oggi invece è un compagno di squadra; poi Cataldo, Santaromita, con quest’ultimo che è anche un grande amico.

Daniel Oss: Marangoni ma ha smesso… e poi Guarnieri con cui siamo amici da sempre.

16. Come descriveresti il tuo rapporto con i Social Network?

Vincenzo Nibali: Sono molto attivo su Facebook e Instagram, mi piace rispondere in prima persona alle domande dei fan e avere un rapporto diretto con loro. Non ho un social media manager, mi piace gestire tutto da solo.

Daniel Oss: Sono divertenti e mi diverto molto a gestirli.

17. Completa questa frase: Se non avessi fatto il ciclista, sarei diventato…

Vincenzo Nibali: Avrei lavorato nel negozio di famiglia, considerato che la fotografia è una mia passione.

Daniel Oss: Un imprenditore di successo!

18. Al di là degli allenamenti prettamente in bici, c’è qualcosa d’altro che ti aiuta a prepararti mentalmente per le gare? Per esempio meditazione, yoga…

Vincenzo Nibali: Non faccio allenamenti particolari, riesco ad essere rilassato da solo e a volte mi capita addirittura di dormire prima della gara.

Daniel Oss: Musica a manetta e qualche lezione di basso elettrico. 

19. Durante le gare, quanto ti accorgi dei tifosi/appassionati a bordo strada? La loro presenza è più un aiuto a spingere di più o una distrazione?

Vincenzo Nibali: Quando sei in strada non hai tempo da dedicare ad altro che non sia il tuo obiettivo. Resti concentrato sulla ruota del tuo avversario. Certo, l’episodio del Tour de France è stato comunque un problema visto quello che mi è successo.

Daniel Oss: Mi da una carica pazzesca… ho paura quando invadono la strada perché è pericoloso, ma adoro il pubblico.

20. Durante i grandi giri (Giro d’Italia, Tour, Vuelta…), quanto riesci a estraniarti da tutto ciò che gira intorno alla semplice gara quotidiana? Devi partecipare agli eventi o riesci a concentrarti pienamente solo al lato sportivo?

Vincenzo Nibali: La cosa che mi piace meno è fare le conferenze stampa perché non posso rilassarmi come vorrei. I momenti migliori sono sicuramente i massaggi con Pallini durante i quali invece recupero il relax per me stesso.

Daniel Oss: Purtroppo non c’è tempo per altro se non per correre la gara…

21. I Grandi Giri sono delle competizioni spietate e difficili, soprattutto dal punto di vista fisico. Riesci a goderteli mentre corri? Se sì, qual è la parte più bella per te?

Vincenzo Nibali: i Grandi Giri sono la specialità che mi piace di più. Io mi diverto sempre in bicicletta, ci sono momenti belli e meno belli ma per un ciclista professionista penso che partecipare a queste gare sia qualcosa di estremamente piacevole e divertente.

Daniel OssLa gente, il pubblico, il nostro staff e i miei compagni: cerco di raccogliere tante emozioni e ricordi durante la gara e a cena. E, ovvio, la gara è dura ma si fa!

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