Chicago PD 5×14 – Recensione: Il colore della pelle

10/02/2018 di Redazione

Il colore della pelle, razzismo, una giovane donna che credeva di avere in mano la situazione, di poterla gestire… E ancora Danny Woods, la sua presunzione. Questo quello che è accaduto nel nuovo episodio di Chicago PD 5.

La realtà del quattordicesimo episodio di Chicago PD 5 è la realtà di Chicago, del nostro paese, di questo mondo che sembra non riuscire ad imparare dai propri errori. Il colore della pelle continua ad essere più importante di un cuore che batte, di un sorriso, di una vita che vale la pena vivere.
Ma c’è di più nel nuovo episodio della quinta stagione di Chicago PD. C’è la figlia di Dannt Woods che ha creduto di poter gestire le cose da sola con una presunzione che, mi dispiace dirlo, non si allontana poi tanto da quella che continua ad avere negli occhi suo padre. Danny Woods ha mandato sua figlia in quel locale (pur non volendo), e quella ragazza non ha ascoltato le parole di Antonio: “Non correre“. Quanti errori in pochi istanti.
Chicago PD 5
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“Non correre”, una legge nel nuovo episodio di Chicago PD 5

Ed è proprio questo che ho bisogno di dire. Le parole di Antonio, quale parte delle parole di Antonio non sei riuscita a recepire Brianna? “Non correre“, ti spareranno, morirai o, se tutto va bene, resterai paralizzata. Ma Brianna ha paura, ne ha sin dal momento in cui, dopo quella manifestazione, si rende conto di essersi immischiata in qualcosa di più grande di lei. E la paura, si sa, ci porta spesso a fare qualcosa di stupido.

Chicago PD 5
Chicago PD 5

E’ dal colore della pelle che parte questo nuovo episodio di Chicago PD 5. Due ragazzi che si inginocchiano per protestare contro il razzismo, contro quella Polizia che continua a maltrattare le persone di colore. Contro tutti quegli uomini e quelle donne che continuano a fermarsi al colore della pelle. E mentre la voce di Brianna risuona davanti agli occhi di Jay, un gruppo di nazionalisti arriva pronto a mettere fine a quelle parole. Poi, il corpo di un ragazzo disteso a terra privo di vita. E’ stato il razzismo ad ucciderlo? Le motivazioni dell’assassino non sono legate ad un colore, ma tutto ha inizio da lì.

I sogni e il razzismo, la realtà del nuovo episodio di Chicago PD 5

Due ragazzini di 12 anni il cui sogno è entrare nell’NBA vengono reclutati da chi gli promette successo e soldi. E’ così che inizia la storia di questo nuovo episodio di Chicago PD 5, ed è così che va avanti. Due bambini del ghetto a cui viene promessa la realizzazione di quel sogno. Ma nessun sogno è sempre prezzo in questo episodio di Chicago PD. E il conto deve essere saldato. Qualche tiro sbagliato, il controllo del gioco. Ma quel gesto contro il razzismo, fatto per amore di una ragazza, per ciò in cui si crede, porta una morte che non sarebbe dovuta arrivare.

Chicago PD 5
Chicago PD 5

La figlia di Danny Woods è coinvolta nella storia. Ha minacciato quell’uomo di chiamare suo padre, un poliziotto. La prima idea stupida. Non si minaccia un allibratore e membro di una gang. Si va da Hank Voight, dall’Intelligence, persino da Danny Woods. Perché l’unico effetto di quelle parole sono stati colpi di pistola sparati da un auto. Ma lì c’è Jay. Un uomo a cui è tornato il sorriso, che riesce a pronunciare la parola Afghanistan senza abbassare lo sguardo. Fiero di aver difeso il proprio paese. Hailey è sempre accanto a lui. Sorride quando lui sorride. E’ fiera e orgogliosa del suo partner, di quell’amico che sta provando ad abbattere quel muro.

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