Chicago Fire 7×01 – Recensione: Arrivederci Connie, arrivederci Dawson

29/09/2018 di Redazione

Anche il primo episodio della settima stagione di Chicago Fire è andato in onda. E proprio come Chicago Med, le emozioni si sono accavallate. Così come le risate durante una partita di scacchi al buio.

Ci siamo, Chicago Fire è tornato e lo ha fatto nel modo giusto. Matt Casey, Kelly Severide e un ultimo saluto a Gabby Dawson e alla nostra Connie. Derek Haas aveva dichiarato che avremmo saluto DuShon Monique Brown nella settima stagione. E i primi minuti di questo episodio, ci hanno permesso si farlo. Connie ha lasciato la Caserma 51 perché ha realizzato il suo sogno. Capo consulente. Per un attimo ho pensato che non fosse abbastanza. Poi, però, sono arrivate le parole di Hermann e gli occhi di Boden rivolti al cielo.

Non ho avuto il tempo di salutarla. Nessuno di noi l’ha avuto. 
Non importa. Lei lo sa che le vogliamo bene qui.

Alzo gli occhi anche io. Saluto DuShon, saluto Connie. Grazie di tutto.

Chicago Fire
Chicago Fire

Ma la vita va avanti, e proprio come se fossimo in un episodio di Batman, arriva il nostro villain. Grissom ha sguinzagliato i cani. Controllerà la Caserma 51 per distruggere tutto quello che Boden ha costruito. E, purtroppo, il primo errore è già arrivato. Boden aveva deciso di non parlare, di nascondere ciò che aveva scoperto su Grissom e incassare i colpi. Ma è accaduto qualcosa nel frattempo.
Il cagnolino (senza offesa per i cani) che Grissom ha mandato alla Caserma 51 ha provato a creare problemi al tenente Severide (tra l’altro, fossi in lui, non mi avvicinerei troppo… o forse si!?). E allora la questione non riguarda più solo Boden. Grissom vuole la sua vendetta “in questa vita o nell’altra“. Il capo ha consegnato i documenti, ma non aveva fatto i conti con il potere politico. Ci saranno le elezioni a Chicago, e quella storia verrà sepolta proprio come Boden. O almeno questo è il volere di Grissom.
Chicago Fire ha un nuovo cattivo che resterà in giro per un bel po’ (e un nuovo volto sta per arrivare). Boden dovrà restare in silenzio e ingoiare rospi fino a quando… fino a quando Derek Haas non deciderà di regalarci una gioia che aspetterò ad ogni episodio: fuori Grissom e i suoi leccapiedi.
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Chicago Fire

Emily Foster è arrivata. Mi piace. La sua semplicità e la voglia di trovare una famiglia, di conoscere la sua partner, di trovare un’amica. C’è qualcosa nel suo passato che conosceremo con il tempo, ma sono sicura che essere diventata un paramedico non significa assolutamente essere scesa in basso.
Nulla da ridire nel suo approccio verso Brett e verso la Caserma. Non sta cercando di prendere il posto di nessuno, non pesta i piedi a nessuno. Fa il suo lavoro al meglio che può e il girl power andrà avanti anche con lei. Un sincero grazie a Derek Haas e Dick Wolf.
Il primo episodio di Chicago Fire è stato ricco di emozioni. Due i momenti sul campo, ma poco importa questa volta. Abbiamo dato uno sguardo alle vite degli uomini e della donne della Caserma 51, e abbiamo scoperto che Matt non è il solo a doversi rialzare.
Il litigio con Gabby ha ferito Brett. La sua assenza è qualcosa con cui cerca di fare conti, ma che fa male. Qualcosa si è spezzato in Brett. Proprio come al termine della sesta stagione di Chicago Fire. Questo personaggio resta uno di quelli di cui non potrei più fare a meno. Ho amato Sylvie sin dal primo momento. Timida e dolce, ma forte e combattiva quando indossa quella divisa.
Chicago Fire 6
Chicago Fire

Sylvie e Matt sono vicini in questo episodio di Chicago Fire. Entrambi profondamente scossi dall’assenza di Dawson e da quelle domande che non trovano risposta. C’è Kelly Severide accanto a Matt. Gli guarda le spalle. I ruoli si sono invertiti. Questo rapporto continua a crescere e non si spezza, qualsiasi cosa accada. Kelly Severide e Matt Casey sono Chicago Fire. E anche questo episodio ce ne dà la conferma.

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