Better Call Saul 4×07: Recensione “Qualcosa di stupido” (“Something Stupid”)

19/09/2018 di Redazione

Better Call Saul continua la sua discesa verso il finale, che con lentezza e strategia sta ponendo le basi per un futuro davvero entusiamanete e promettente.

Better Call Saul è cattivo, ti inganna, anzi per la precisione inganna sia gli attori che gli spettatori. La mole di vicende affrontate non sono mai perfettamente correlate alle azioni svolte, anzi, nonostante tutto sia programmato, nonostante i personaggi siano bravi nel loro lavoro, nulla viene dato mai per scontato, nulla deve essere mai programmato. Un pochino come la vita.
Col passare del tempo i nostri personaggi stanno imparando a loro spese questa situazione, che passo dopo passo li sta spingendo a compiere scelte spesso affrettate ed a volte immotivate, stanno compiendo scelte che la loro persona in passato non aveva mai pensato di compiere. Questo è quello che comporta il peso delle conseguenze, eventi trascorsi e trasportati dalla morte di Chuck, che continua a essere il filo conduttore della serie, il lietmotiv che ha trasformato letteralmente la figura di Jimmy, in questa nuova stagione più che mai.
Il nostro futuro Saul Goodman, sta cercando di mettere su la sua attività, che gli permetterà di farsi un nome nel mondo del crimine, come abbiamo già visto in Breaking Bad. Serie madre, che a momenti andrà a fondere il suo complesso puzzle con quello di Better Call Saul, dato che alcuni eventi che comportano i personaggi di Hector, Mike e Gus stanno prendendo una piega che emana un sentore ed un “odore” già sentito in precedenza, un’odore che potrebbe attirare Walter White e Jesse Pinkman. Ma forse stiamo parlando ancora troppo presto.

Better Call Saul: “Qualcosa di stupido” si presenta come un episodio lento, ma meno efficace degli altri che avanza di trama, ma non regala nessun colpo di scena esagerto come nei precedenti. La qualità indiscussa va sempre aumentando, e ci regala riprese perfette, maniacali e dirette che solo poche serie sanno offrire in questo periodo. Sicuramente la cura nei dettagli e nella tecnica non manca. Nel complesso un buon episodio che “tira avanti” gli eventi senza far sobbalzare dalla sedia lo spettatore, che aspetta con ansia il finale, e la presentazione di Saul Goodman.

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