Ayrton Senna: 25 anni senza Ayrton e Roland
01/05/2019 di Redazione
Ayrton Senna , scompariva il 1 maggio 1994 in un tragico incidente ad Imola guidando la sua Williams mentre era in testa al Gran Premio di Formula 1 di San Marino. Il giorno prima perdeva la vita, durante le prove, il pilota austriaco Roland Ratzenberger. Questa la fredda cronaca che ogni anno viene ricordata da Tg, speciali, da tanti appassionati che in rete hanno dedicato tante pagine al campione brasiliano, ma senza mai dimenticare il pilota austriaco, quel pilota che Ayrton Senna avrebbe voluto ricordare vincendo il gran premio e sventolando una bandiera austriaca, bandiera che hanno ritrovato dentro la tasca della sua tuta dopo la sua morte.
Nel ventennale della sua scomparsa, quando Talky Media non esisteva, parte di questa redazione era presente al ricordo di Roland Ratzenberger e Ayrton Senna in un grande evento sulla pista di Imola. Lì abbiamo incontrato i fantastici genitori di Roland Ratzenbeger, conosciuto i due fratelli fondatori di una della più grandi agenzie fotografiche del motorsport Mark e Keith Sutton (Sutton Images), amici storici del pilota.
Incontrato migliaia di fans, rafforzato la nostra pagina Facebook dedicata al film su Senna, che ora viene portata avanti da Lorenza, una fantastica amministratrice che assieme a tanti fans sparsi per tutto il mondo ricorda le imprese leggendarie del pilota brasiliano. Una pagina che a differenza delle altre ufficiali, che per prestigio comprano i loro like, vanta ora 6261 fans reali che continuano a crescere ad interagire, molti portando un loro personale ricordo con racconti e foto. Oggi in questo triste primo maggio per tutti gli appassionati, ci sta tanto da ricordare e da scoprire, con sempre piccole e nuove testimonianze che saltano fuori, dal giornalista Alberto Antonini, ai fotografi Angelo Orsi e Mirco Lazzari che hanno presentato durante i Minardi Days del 27-28 aprile la mostra Simply The Best dedicata ad Ayrton Senna.
I Minardi Days sono stati quest’anno, un occasione come quella di cinque per ricordare i due campioni. La manifestazione svoltasi dal 27 al 28 aprile ha visto oltre 15.000 persone presenti, compreso il papà di Ratzenberg del quale riportiamo queste bellissime parole tratte dal numero di Autosprint n.18 ora in edicola o che potrete trovare online, dice Rudolf Ratzenberger che ora ha 85 anni:” Ogni volta per me tornare a Imola rappresenta un insieme di sensazioni contrastanti. Da una parte, certo , provo malinconia per Roland, per il figlio che ho perso, ma dall’altra in un’atmosfera come questa che vivo ecco , lo confesso, a costo di sorprendere qualcuno, sono felice. Si Felice . Perché percepisco l’energia positiva della passione di tanta gente che non vuole dimenticare e che sa ricordare , omaggiare e onorare mio figlio“.
Basterebbe queste parole per chiudere qui il nostro ricordo legandolo anche al gesto che avrebbe voluto fare il grande Ayrton Senna, un pilota ormai conosciuto dai millenials solo grazie allo splendido film del premio Oscar Asif Kapadia , assieme a tanti altri documentari. Un pilota indimenticabile che gli appassionati, specie per quelli che hanno vissuto quegli anni in prima persona, che lo hanno visto trionfare a bordo dell’imprendibile McLaren, vendicarsi in Giappone della sua nemesi Alain Prost, buttandolo fuori con la sua Ferrari e vincendo lui il mondiale. Raro caso in cui i ferraristi furono paradossalmente contenti di perdere un mondiale.
Potremmo continuare con altri ricordi struggenti, dal pilota delle linee brasiliane che fa smontare i sedili perché non può riportare il suo idolo dentro una bara nella stiva. Da Leo Turrini presente sull’aereo e testimone dell’incredibile funerale in Brasile, un evento che finora non ha avuto pari. Ayrton Senna era per il Brasile tutto, e lo è ancora grazie alla sua fondazione che continua ad aiutare tanti bambini disagiati nel paese sudamericano. Si potrebbe scrivere, scrivere e ancora scrivere, un ricordo che non sembra spegnersi dopo 25 anni, grazie una volta tanto ai vituperati social, veicoli spesso di cose molte brutte,ma in questo caso invece utili nell’unire tanti appassionati da tutto il mondo in modo virtuale.
“Nessuno mi può separare dall’amore di Dio” questa recita la semplice lapide del cimitero di Morumbi vicino San Paolo dove è sepolto Ayrton, sempre colma di fiori e oggi in particolare strapiena. Nulla potrà separarlo dall’amore dei suoi fans, senza dimenticare Roland o anche il grande Michele Alboreto scomparso il 25 aprile del 2001.
Ci piace chiudere con il ricordo di Alain Prost, ora team manager Renault, un lavoro che forse avrebbe potuto fare anche Ayrton Senna se fosse sopravvissuto o magari sarebbe stato uno splendido giornalista che intervistava Lewis Hamilton chiedendogli di farla finita con l’infrangere i suoi record.
Alain in una intervista concessa a pochi giorni del ventennale, parla di quel terribile 1 maggio: ” Mi sentii come se avessi lasciato la Formula 1 un’altra volta. Dopo non ho mai più visto il nostro sport nella stessa maniera. Fu qualcosa di enorme, di incredibile. Ci penso sovente. Sono passati tanti anni e mi accorgo che io e Ayrton manteniamo la stessa popolarità. Perché nelle nostre sfide abbiamo scritto alcune delle più belle pagine di questo sport. “