Altered Carbon: la recensione completa.

13/02/2018 di Redazione

Eccoci dunque alla recensione definitiva promessa nella pilot Review di Altered Carbon di qualche giorno fa. La mia opinione resta la stessa avuta dopo le prime puntate: una buona serie di fantascienza.

Altered Carbon: benvenuti nel futuro.

La costruzione della storia.

La sceneggiatura è stata forse una delle note più positive di Altered Carbon. La serie doveva infatti condensare in 10 episodi tutta una serie di input provenienti dai libri di Morgan, il tutto senza risultare pesante o arzigogolata. Il mondo futuro immaginato dallo scrittore inglese infatti, è complesso e articolato e la tentazione di soffermarsi sulle questioni meramente sociali e religiose che questa opera porta con se, era molto forte ma rischiava di compromettere irrimediabilmente la parte action e investigativa.

Altered Carbon: Il lavoro degli showrunner è stato complesso.

Alla fine e direi saggiamente si è scelto di lavorare molto sui personaggi, cercando di contornarli al meglio e attraverso di loro, attraverso le loro esperienze personali si è introdotta la tematica più profonda e significativa che sta alla base stessa di Altered Carbon: il concetto di vita eterna e morte.
La forza dei personaggi che si muovono all’interno di una società rigidamente ordinata in base alla ricchezza e con uno Stato praticamente gestito dal potere economico dei Mat, è proprio il loro essere fuori dagli schemi, fuori dalle rigidità: dei privilegiati battitori liberi in un futuro invece classista bloccato e opprimente.

Voto alla sceneggiatura: 8

Personaggi principali.

Takeshi Kovacs/Riker (Joel Kinnaman). Il personaggio principale ma a mio parere non il migliore della serie. L’idea di fondo era quella di offrire alla nostra attenzione un uomo che si ritrova, suo malgrado a rivivere quando tutto sembrava lasciarlo nella quiete del riposo eterno. Kinnaman però, pur dimostrandosi all’altezza del compito con un interpretazione più che discreta, non riesce a dare la giusta profondità alla sofferenza di un anima che avrebbe dovuto essere più tormentata dai fantasmi del suo lontano passato. Personalmente tutto questo l’ho sentito solo a sprazzi. Molto bene invece il Takeshi Kovacs interpretato da Will Yun Lee. Quindi giudizio positivo ma a mio avviso la recitazione poteva essere più convincente e profonda.

Altered Carbon: Buona la prova di Kinnaman.

Laurens Bancroft (James Purefoy). Sono rimasto positivamente colpito da questo personaggio e dal modo in cui Purefoy l’ha portato sullo schermo. Ho davvero sentito nella sua interpretazione l’onnipotenza di cui questo personaggio che sfida Dio e la sua immortalità, è pregno. La netta convinzione che nulla possa toccarlo o danneggiarlo è chiara nei dialoghi con tutti i protagonisti e la perdita di controllo sugli altri è per lui motivo di disappunto quasi rabbioso. Insomma una grande prova di attore per Purefoy  che ho apprezzato.
Altered Carbon: Bancroft ovvero la ricchezza che sfida la morte. Ma a che prezzo?

Tenente Kristin Ortega (Martha Higareda). L’intenzione era forse quello di mettere in scena un personaggio che doveva convivere fra famiglia, lavoro e convinzioni religiose, un poliziotto con un profondo senso del dovere unito a una testardaggine che la fanno operare sempre ai limiti del consentito. Ma si doveva evidenziare anche il lato femminile e introverso della Ortega e il suo legame profondo con la custodia Riker ora Takeshi Kovacs. Per la prima parte direi che il messaggio mi è arrivato in modo poco chiaro, pur apprezzando e molto alcune situazioni, vedi la nonna riesumata nel corpo di un delinquente, la parte delle relazioni familiari e della sua religiosità mi sono parse confuse e quasi marginali. Meglio il lato sentimentale con Kovacs incluse scene di nudo integrale che non sono mai state volgari ma funzionali alla storia. La Higareda insomma ha convinto nel ruolo di Ortega ma non è andata oltre il suo compitino, senza infamia e senza lode.
Altered Carbon: Martha Higareda bene ma non benissimo.

Reileen Kawahara (Dichen Lachman). Non posso che parlare benissimo sia del personaggio che della sua ottima interprete. Il ruolo non era di quelli semplici e averlo comunque accettato è di per sè un motivo già ottimo per apprezzarla. Lachmann ha dato forma alla complessità di un personaggio contorto e sfuggevole. La Kawahara è infatti un cattivo profondamente ambiguo, diviso fra il delirio di onnipotenza (come Bancroft), unito però a un profondo amore mai del tutto sopito per il fratello. La Lachman d’altronde è abituata a ruoli molto simili, (vedasi Agents of Shield) e posso dire che, a mio modestissimo parere lei è sicuramente il personaggio migliore della serie, un villain come se ne vedono pochi.
Altered Carbon: Il mio personaggio preferito.

QuellChrist Falconer (Renèe Elise Goldsberry). Personaggio che appartiene al passato di Kovacs ma che torna anche nel futuro, almeno a livello mentale. Una buona interpretazione della Goldsberry per un personaggio che alla fine risulta essere determinante per il Kovacs della rinascita. Una donna capace di creare qualcosa di incredibile ma che come tutti gli inventori ignora poi come l’uomo sia capace di riutilizzarla per i peggiori scopi. Una lottatrice e una sognatrice allo stesso tempo.
Altered Carbon: una scena action per Falconer

Voto globale al cast: 7,5 (si poteva fare meglio)

Regia, fotografia, colonna sonora. 

Il giudizio complessivo sui vari registi è positivo. Il taglio registico ha cercato di spettacolarizzare al meglio le parti action che si svolgono quasi tutti in spazi angusti e per questo difficili da rendere visivamente. Per il resto direzioni senza infamia e senza lode che hanno badato molto a dare significato alla storia con le giuste inquadrature con poca o nessuna originalità.

Altered Carbon: Una regia molto classica ma comunque efficace.

La fotografia invece ha davvero restituito in pieno le coloriture di un mondo che vive di contrasti. Così le luci vivide e quasi oniriche delle abitazioni dei Mat si oppongono alla semi oscurità dei bassifondi. La luce del sole è appannaggio di chi è convinto di essere come Dio. Per tutti gli altri, la luce artificiale di lampade e neon pubblicitari.
Altered Carbon: Fotografia eccellente che ha reso bene i contrasti del mondo sociale.

La colonna sonora affidata a Jeff Russo (The Night Of, Legion, Star Trek Discovery) è stata molto coinvolgente, accompagnando bene le scene in modo discreto ma senza mai essere di troppo. D’altronde Russo è molto apprezzato per le colonne sonore d’ambiente fantascientifico e anche in questo caso la fama è ben meritata.

Voto Regia, Fotografia e colonna sonora: 8.

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