Meta colpisce senza motivo anche le tracce di Soundreef, ma è giallo: «Faremo valere i nostri diritti»

Il gestore indipendente dei diritti d'autore, che si è staccato da SIAE dal 2019, non si è ritenuto coinvolto nel mancato accordo tra Meta e SIAE. Ma i social network hanno colpito anche la musica gestita

17/03/2023 di Gianmichele Laino

Un fulmine a ciel sereno per Soundreef. Per i non addetti ai lavori, stiamo parlando del gestore indipendente di diritti d’autore di artisti musicali, fondato nel 2011, che dal 2019 ha trovato un accordo con la SIAE (dopo che l’antitrust aveva stabilito che quest’ultima aveva esercitato un abuso di posizione dominante) per la gestione del diritto d’autore stesso di alcuni artisti (al momento, ne gestisce 43mila nel mondo, 26mila in Italia tra cui Laura Pausini, Ultimo, Gigi D’Alessio, Boomdabash, Marco Masini, Enrico Ruggeri). Nella giornata di ieri, non appena era venuta fuori la notizia del mancato accordo tra SIAE e Meta per le tracce musicali da utilizzare su Instagram e su Facebook, la prima cosa a cui abbiamo pensato è stata che per il gestore indipendente si fossero aperte delle praterie circa la gestione dei propri artisti sulle piattaforme social. La cosa era stata confermata anche da una nota di Soundreef, che era arrivata nella serata di ieri: «Soundreef – si leggeva nella spiegazione – precisa che continuerà a raccogliere regolarmente le royalties per i brani in sua gestione e a distribuire i proventi ai propri aventi diritto. Soundreef, infatti, riscuote le royalties per conto dei propri autori, compositori ed editori in maniera indipendente da SIAE nel segmento online, e quindi da tutte le principali piattaforme incluso Meta, ma anche in qualsiasi altro segmento quale radio, tv ed eventi dal vivo, definendo i propri accordi con i diversi utilizzatori».

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Soundreef, è giallo sui suoi brani che non dovrebbero essere inclusi nelle trattative SIAE-Meta

Questa mattina, tuttavia, la libreria musicale di Instagram – per quanto riguarda il territorio italiano – è sembrata completamente svuotata. Nessun brano italiano e nemmeno quelli stranieri che, teoricamente, non dovrebbero avere delle relazioni o dei legami con la SIAE. Nemmeno i brani di artisti riferibili a Soundreef erano più utilizzabili. Questo ha provocato una dura reazione da parte del gestore indipendente, che sta avviando delle interlocuzioni – proprio in queste ore – sia con SIAE, sia con Meta, per capire in che modo la trattativa sia stata condotta. Ricordiamo – a mo’ di sintesi – che il contratto tra Meta e SIAE era già scaduto a gennaio 2023 e che, fino a questo momento, era stato prolungato per favorire una trattativa che, ieri, ha subito una brusca interruzione. Con la conseguenza che è sotto gli occhi di tutti, questa mattina.

A questo punto, però, è Soundreef che sta facendo sentire la sua voce: «È evidente che l’esito della trattativa tra Meta e SIAE sta danneggiando tutte le società di collecting operanti, in Italia e non – ha spiegato questa mattina -. Data l’eccezionale gravità di questo evento senza precedenti alcuni, Soundreef sta direttamente contattando entrambe le parti per capire come l’intera negoziazione sia stata condotta e lavorando per ripristinare sulle piattaforme Meta tutti i brani di cui amministra totalmente i diritti».

Il possibile ricorso alle vie legali: i danni si possono quantificare a ogni minuto che passa

Non si esclude nemmeno una feroce battaglia legale. La questione dei mancati introiti derivanti dalle royalties per i brani sui social network ha un peso economico significativo, come si spiega in un altro articolo del nostro monografico di oggi. Per questo, Soundreef ha già preso le contromisure rispetto a quello che potrebbe accadere: «Rimane inteso – hanno spiegato da Soundreef – che, dovessero emergere eventuali responsabilità rispetto al non raggiungimento di un accordo, Soundreef farà valere i diritti in relazione ed in difesa del proprio repertorio».

Nel frattempo, il gestore indipendente dei diritti musicali ha evidenziato che alcuni brani gestiti da Soundreef sono stati rimossi da Instagram e da Facebook, nonostante nulla abbiano a che fare con la trattativa tra Meta e la SIAE. Ecco la lista dei titoli: Sono un bravo ragazzo un po’ fuori di testa, Angelina Jolie, Corazón Partío, Londra, Pianeti, Snitch e impicci, Inri, Neve, Giro d’Italia. Dunque, sarebbero coinvolti – in questa giornata di caos – anche cantanti come Ultimo, Random, Bresh, Rosa Chemical, Rkomi, Ernia, Gue Pequeno.

Inoltre, Soundreef fa sapere che anche tre brani internazionali, che nulla hanno a che fare né con la gestione dei diritti della Siae, né con quella di Soundreef, risultano indisponibili: si tratta di As it was di Harry Styles, Satisfaction dei Rolling Stones e Motomami di Rosalia.

A quanto apprendiamo, in merito a questa specifica questione, l’orientamento di Meta per la rimozione dei brani sembra essere improntato a un criterio binario. Praticamente, se un brano che non appartiene al catalogo della SIAE risulta lo stesso rimosso, significa che Meta non ha ottenuto informazioni sufficienti affinché non venisse attribuito al catalogo stesso della SIAE.

UPDATE: Soundreef ha allegato una lista di brani che non più presenti su Facebook e Instagram, nonostante i loro diritti fossero gestiti interamente da Soundreef e non da SIAE. 

UPDATE/2: È stata aggiunta anche una informazione aggiuntiva in merito alla definizione di brano non coperto dai diritti SIAE

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