La sottosegretaria alla Salute: «Il campionato si deve fermare, lo dice il protocollo firmato dalla Figc»

Oggi il consiglio straordinario della Lega di A per decidere il da farsi dopo il caso Genoa

30/09/2020 di Enzo Boldi

Oggi è un giorno decisivo per il futuro più prossimo del massimo campionato italiano di calcio. Alle 15 il consiglio straordinario della Lega di A, con i rappresentanti di tutti i club. Poche ore prima dovrebbero arrivare gli esiti dei tamponi effettuati su tutti i tesserati del Napoli, dopo quel focolaio scoppiato all’interno del Genoa (che domenica scorsa ha affrontato i partenopei allo Stadio San Paolo). Si potrebbe decidere, come estrema ratio, anche per una sospensione Serie A, come sottolinea la sottosegretaria al Ministero della Salute, Sandra Zampa.

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«I protocolli che abbiamo sottoscritto parlano chiaro: il campionato deve essere sospeso – ha detto Sandra Zampa a ‘The Breakfast Club’ su Radio Capital -. Quando c’è un numero di positivi così alto, non si può che fermare il campionato. I positivi non sono in grado di giocare, e possono contagiare altri. Il protocollo è stato sottoscritto dalla Federazione calcio. Ma nessuno al momento sta facendo pressioni».

Sospensione Serie A, cosa prevedono i protocolli

Ma cosa dicono i protocolli – firmati dal Comitato Tecnico-Scientifico e controfirmati dalla Figc negli scorsi mesi – quando ci si trova davanti a casi come quello del Genoa? Nel documento pubblicato sul sito della Federcalcio, aggiornato in data 28 settembre 2020, è scritto:

«Con riferimento alla procedura da osservare in caso sia accertata la positività al COVID-19 di un calciatore, si rimanda alla Circolare del Ministero della Salute del 18 giugno 2020 (0021463-18/06/2020-DGPREDGPRE-P), avente ad oggetto ‘Modalità attuative della quarantena per i contatti stretti dei casi COVID-19, in particolari contesti di riferimento, quali l’attività agonistica di squadra professionista’».

Cosa si specifica all’interno della citata circolare del Ministero della Salute?

Per quanto riguarda l’attività agonistica di squadra professionista, nel caso in cui risulti positivo un giocatore ne dispone l’isolamento ed applica la quarantena dei componenti del gruppo squadra che hanno avuto contatti stretti con un caso confermato. Il Dipartimento di prevenzione può prevedere che, alla luce del citato parere del 12 giugno 2020 n. 88 del Comitato tecnico scientifico nominato con ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile n. 630 del 3 febbraio 2020, alla quarantena dei contatti stretti possa far seguito, per tutto il “gruppo squadra”, l’esecuzione del test, con oneri a carico delle società sportive, per la ricerca dell’RNA virale, il giorno della gara programmata, successiva all’accertamento del caso confermato di soggetto Covid-19 positivo, in modo da ottenere i risultati dell’ultimo tampone entro 4 ore e consentire l’accesso allo stadio e la disputa della gara solo ai soggetti risultati negativi al test molecolare. Al termine della gara, i componenti del “gruppo squadra” devono riprendere il periodo di quarantena fino al termine previsto, sotto sorveglianza attiva quotidiana da parte dell’operatore di sanità pubblica del Dipartimento di Prevenzione territorialmente competente, fermi gli obblighi sanciti dalla circolare di questa direzione generale del 29 maggio 2020.

La linea dei club

Secondo quanto trapela, però, i club non sembrano voler procedere a una sospensione Serie A. Le squadre, infatti, vorrebbero seguire le linee guida fornite da Uefa e Fifa: si può prendere parte a un match con almeno 13 giocatori presenti in rosa e disponibili a disputare la partita.

(foto di copertina: da Pixabay)

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