Secondo Beppe Grillo il M5S perde consensi per colpa di chi fa i sondaggi

10/12/2019 di Enzo Boldi

Una volta era colpa dei governi precedenti. Un ritornello che ha portato il Movimento 5 Stelle a essere (per diverso tempo) la prima forza politica in Italia. Poi sono passati due esecutivi a trazione gialla: il primo, quello con la Lega di Matteo Salvini, caduto dopo la crisi di agosto al Papeete Beach; il secondo, quello in coabitazione con Pd, Italia Viva e LeU, ancora in vita nonostante le continue difficoltà che non fanno altro che porre sul calendario una data di scadenza. Entrambi i governi hanno evidenziato un crollo nei consensi nell’elettorato pentastellato, con gli ultimi sondaggi M5S che mostrano numeri più che dimezzati rispetto a un anno e mezzo fa. Ma per Beppe Grillo la colpa è tutta dei sondaggisti.

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La ricostruzione fantasiosa, con picchi di complottismo spinto, la fa lo stesso garante pentastellato sul proprio blog, in cui accusa le varie società che si occupano di sondaggi, di aver artatamente fatto crollare il consenso popolare del Movimento 5 Stelle agli occhi degli elettori. Secondo Beppe Grillo, infatti, le risposte alle domande dei sondaggisti sono «molto spesso, sono incerte e talvolta influenzate dagli stessi quesiti formulati».

Sondaggi M5S: l’attacco di Grillo

Colpa dei sondaggi M5S che mostrano un calo anche per via delle domande poste dai vari istituti che si occupano di esporre dati in base al sentimento momentaneo degli elettori italiani. Poi inizia con l’elenco di moltissime aziende private (come è ovvio che sia, proprio per definizione) raccontando tutte le gesta dei propri dirigenti. Una sorta di racconto di verità già note con il solo obiettivo di giustificare il calo dei consensi del Movimento 5 Stelle per colpa dei sondaggisti.

Ma il Movimento 5 Stelle non ha colpe?

Non per colpa di un Movimento nato sotto i migliori auspici prima di deludere più della metà degli elettori per via di alleanze strampalate ed eterogenee (sia quella con la Lega, con visioni opposte su molto, sia quella con la sinistra). Non perché, da quando i pentastellati hanno messo le terga sulle poltrone del potere hanno capito (veramente) come il populismo, alla fine, si paghi a caro prezzo per via delle ovvie difficoltà di gestire un Paese difficoltoso come l’Italia. Niente responsabilità: la colpa è di chi fa domande che influisce sul sentimento degli elettori.

(foto di copertina: da BLOGDELLESTELLE.IT)

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