La due giorni del Social Media Strategies di Rimini

Due giorni a Rimini per parlare di strategie di comunicazioni attraverso i social network, lavoro digitale e innovazioni tecnologiche che accompagnano campagne pubblicitarie (e non solo). A Rimini si sta concludendo il Social Media Strategies, giunto alla sua sesta edizione. Un appuntamento che ha attirato oltre 1500 partecipanti che hanno assistito a incontri sul presente e futuro del social media marketing. Ampio spazio destinato anche alle possibilità di lavoro e ai colloqui con le aziende di settore.

«Non ci piace parlare di numeri e di obiettivi, ma il feedback avuto dalle oltre 1500 persone che sono venute qui a Rimini per partecipare a questa grande manifestazione rappresentano un ottimo risultato – ha dichiarato a Giornalettismo Cosmano Lombardo, chairman del Social Media Strategies -. Negli incontri avvenuti in questa due giorni, è stato importante sottolineare la potenza dei social network e l’utilizzo responsabile che gli attori del settore dovrebbero avere».

La due giorni del Social Media Strategies di Rimini

Oltre agli incontri con gli esperti del settore, al Palacongressi di Rimini c’è stato spazio anche per il futuro di molti giovani che vogliono approcciarsi al mondo del social media marketing. «Si sono svolti oltre cento colloqui di lavoro con i rappresentanti delle aziende del settore digitale – spiega Cosmano Lombardo -. Abbiamo anche proposto un’iniziativa molto divertente che si basa sul concetto dello speed date: brevissimi colloqui a tempo per permettere a più persone di sedersi a un tavolo e presentarsi a un’azienda, lo abbiamo chiamato speed meeting».

L’abuso dei social nella politica e le nuove politiche aziendali

Nella due giorni a Palacongressi di Rimini è stato dato anche ampio spazio al ruolo e all’utilizzo che i social media hanno nella percezione delle persone. «Ogni giorno vediamo come la politica, negli ultimi anni, abbia fatto abuso nell’utilizzo di questi mezzi di condivisione che sono potentissimi – afferma Lombardo -. Io immagino un Peppino Impastato che, ai giorni nostri, avrebbe avuto molte più possibilità di diffondere il suo messaggio e le sue denunce contro la mafia attraverso il potere dei social». Poi l’invito finale alle aziende: «Mi auguro che nel futuro più prossimo ci si renda conto che i contatti sui social media non siano considerati più come dei meri numeri da contare. Spero che le aziende instaurino un rapporto con i loro utenti che vada al di là dei contenuti commerciali».

(foto di copertina da: Social Media Strategies 2018)

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