Il sindaco di Lampedusa:«Non abbiamo posto anche per i migranti della Ocean Vikings»

Lampedusa è allo stremo. Isola con una posizione nel Mediterraneo che le è orgoglio e condanna, da anni si trova a dover gestire sbarchi di migranti spesso in solitaria, fungendo solo da scenografia a passerelle e querelle. Ora, con la nuova emergenza legata alla nave Ocean Viking, il sindaco Salvatore Martello avverte: «Non ce la facciamo più»

Il sindaco di Lampedusa:«Non abbiamo posto anche per i migranti della Ocean Vikings»

L’isola di Lampedusa salva, accoglie, rispetta le regole del mare che dettano l’agenda anche dei suoi pescatori. «A Lampedusa gestiamo questa situazione come marinai, come pescatori – spiega a Repubblica il sindaco Salvatore Martello –  Se qualcuno o una barca devono essere salvati, può attraccare». Gli isolani non stanno a fare i conti con la politica o con i bracci di ferro, si comportano in maniera umana.  Ma stavolta, quando la richiesta di aiuto è arrivata dalla Ocean Viking, il sindaco chiarisce che «nell’hotspot non abbiamo più posto». «Il  centro di accoglienza è saturo e la Ocean Viking è più vicina alla costa siciliana che alla nostra isola, non sarebbe logico per lui tornare qui,  ma non possiamo mai dire è finita, non diamo più accoglienza a nessuno» continua Salvatore Martello, che attacca coloro che nel nostro Paese pensano che chi si occupa di migranti ne abbia un beneficio economico. Martello ribadisce con veemenza che «non abbiamo ricevuto un euro» e che anzi la reputazione dell’isola come luogo in cui far rimanere i migranti fino a data da destinarsi ha avuto gravissimi effetti sull’immagine e quindi sul turismo. E non solo, Martello spiega che se lo Stato italiano «dovrebbe avere il coraggio di riconoscere l’impegno degli abitanti di Lampedusa» ammette di aver ricevuto anche «minacce».

(Credits immagine di copertina: ANSA / ELIO DESIDERIO)

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