La lotta di Repubblica, unico sito di news a giocare la stessa partita con gli OTT

Notevole anche Pornhub che precede in classifica il sito dell'Ansa

03/05/2021 di Redazione

Le classifiche dei siti internet più visitati sono uno dei crucci degli investitori pubblicitari dell’ultimo periodo. Tant’è – ve ne avevamo già parlato – che anche i consorzi tradizionali stanno puntando a fornire valori aggregati in cui il web giochi un ruolo da protagonista (si veda la nascita di Audicomm, dalla fusione di Audiweb e Audipress) proprio per dare una visione più uniforme di quello che potremmo definire il mercato delle impression. A questo proposito, vale sempre la pena buttare un occhio alla classifica stilata da Similarweb: per i non addetti ai lavori, si tratta di una piattaforma che aggrega i bigdata per fornire delle statistiche sempre aggiornate sul comportamento degli utenti rispetto a siti web e applicazioni.

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Similarweb mostra la fotografia dell’utente medio in Italia

Anche se Similarweb ha sede a Londra, offre lo stesso una fotografia molto dettagliata delle abitudini di navigazione degli utenti in diversi Paesi del mondo, compresa l’Italia. La situazione che ne viene fuori, da un certo di punto di vista, segue le aspettative, dall’altro lascia intravedere ancora qualche finestra di speranza. Ti aspetti di trovare in testa alla classifica Google e Facebook e così è: non c’è dubbio che un motore di ricerca (sia nella sua versione .com, sia nella sua versione .it) abbia molte più possibilità di veicolare la maggior parte del traffico quotidiano in un Paese. Anche perché, spesso, è la vera porta d’accesso per qualsiasi sito. Della serie: è molto difficile scrivere nella barra dell’url Giornalettismo.com; è molto più facile digitare una qualsiasi parola chiave su Google per trovarsi sul sito di Giornalettismo, nell’articolo che parla di quell’argomento contenuto nella parola chiave.

Da questo punto di vista, ad esempio, Facebook ha un po’ rotto il meccanismo del motore di ricerca (in quanti Paesi, ad esempio, Facebook è *sinonimo* di internet), così come YouTube. Non ci deve stupire, dunque, che Google sia al primo posto, che Facebook sia al secondo e che YouTube sia al terzo (ai piedi del podio c’è il dominio italiano di Google, quindi tutto fa brodo).

La resistenza di Repubblica

Quello che stupisce è la resistenza dell’unico sito di news in Italia che ambisce a diventare una sorta di competitor dei social network. Repubblica resiste stoica, baluardo dell’informazione, la cosa più simile – che c’è in Italia – a una grande rete, tra il social e la ricerca dell’informazione stessa. Non deve stupire se si trova al settimo posto, addirittura un gradino più in alto di Instagram, preceduto solo da Wikipedia e dall’e-commerce di Amazon (che ha guadagnato inevitabilmente posizioni per gli acquisti in tempi di pandemia e distanziamento sociale). Del resto, operazioni compiute nell’ultimo anno – compresa l’acquisizione del blog AlFemminile – vanno proprio nella direzione della creazione di una community. Un qualcosa di diverso rispetto ai semplici lettori di giornali. Il Corriere della Sera è alle spalle, a guidare la schiera degli “altri” siti di informazione.

Nota di colore, in tutta questa classifica che è lo specchio della società italiana dei giorni nostri e che vale come una pagina di storia economica e sociale del Paese, è quella che si nota subito, tra il 12° e il 13° posto. Pornhub, la piattaforma xxx più famosa al mondo, precede – in Italia – l’Ansa. Insomma, tira più una pagina di Pornhub che una notizia d’agenzia battuta in anteprima. Time is changing. 

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