Quell’«Impiccatela» per Silvia Romano suggerisce chi dovrebbe far parte del “noi” e chi del “loro”

Ebbene no, la quarantena causata dal coronavirus a cui gli italiani sono stati costretti non ha reso l’opinione pubblica del nostro paese più attenta. Né sensibile. Ma nemmeno decente, diciamola tutta. Considerato che a nemmeno 48 ore dal rientro in Italia di Silvia Romano dopo un rapimento durato 18 mesi la procura di Milano è costretta ad aprire un’inchiesta contro ignoti per insulti e vessazioni verbali, cominciamo a rendere noti questi ignoti. A partire da una figura pubblica, tale Nico Bassoconsigliere comunale di Asolo in provincia di Treviso ed ex assessore della giunta comunale leghista.

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Il post cancellato del consigliere trevigiano che dice di impiccare Silvia Romano

Una sola parola, lapidaria. Impiccatela. Perché “noi” siamo diversi da “loro”. Quell’impiccatela mette una distanza abissale tra il noi – che ci qualifica come frutto della civilissima e cattolicissima società del primo mondo che abita l’Italia – e il loro – che identifica, per contro, gli incivili estremisti islamici che compiono ogni genere di nefandezza tra terrorismo, stupro, ricatti e chi più ne ha più ne metta. Bene. Questo post è la prova che parlare di noi e di loro non ha senso, non ne ha mai avuto e non avrà mai. A meno che il “noi” non diventi le persone che – a prescindere da provenienza e religione – non inciterebbero mai all’odio rispetto ad altre categorie né si augurerebbero la morte delle altre persone. I “loro” sono tutti gli altri.

La condanna del sindaco di Asolo


Non tarda ad arrivare la condanna del sindaco di Asolo, che rimarca un concetto difficile da comprendere per alcuni politici spesso legati a determinati partiti inviando un messaggio diretto al suo collega: «Mi corre l’obbligo, quale Presidente del Consiglio Comunale e Sindaco della Città di Asolo, di ricordare a noi tutti che dal momento in cui sediamo nei tavoli del Consiglio, sia di maggioranza che di minoranza, non siamo più solo privati cittadini ma rappresentanti delle istituzioni dello Stato Italiano e della comunità della nostra città». Nico Basso ha ovviamente lanciato questo sasso ritirando la mano, considerato che il post è stato prontamente rimosso, ma gli screenshot continuano a girare. Con la conseguente – e giusta – richiesta di dimissioni del consigliere da più parti.

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