Sileri-Fusaro, lo scontro in tv a Non è l’Arena sulle mascherine

Il viceministro della Salute chiede al filosofo di leggere più libri di medicina

12/10/2020 di Redazione

Una parte importante della trasmissione Non è l’Arena andata in onda l’11 ottobre si è incentrata sul coronavirus, come è naturale, e sugli ultimi provvedimenti del governo relativi all’obbligo dell’utilizzo delle mascherine. Un obbligo che è entrato in contrasto con una manifestazione, in verità non molto partecipata, a Roma, promossa da gruppi di No Mask. Su questo tema, è andato in scena uno scontro Sileri-Fusaro in merito all’utilizzo delle mascherine e all’obbligo che è stato stabilito dal governo.

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Sileri-Fusaro, lo scontro a Non è l’Arena

Diego Fusaro affermava che il divieto di assembramento è uno dei tratti tipici di ogni regime autoritario del Novecento. La motivazione, in quel caso, era legata al carattere politico della riunione e dell’associazione. Ovviamente, oggi il divieto si configura relativamente alle questioni in materia sanitaria per la possibile diffusione del contagio. È proprio questo che stava cercando di spiegare a Fusaro lo stesso Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, che si è rivolto al filosofo brandendo una mascherina e sottolineando l’importanza del suo utilizzo.

Sileri-Fusaro, come è andata avanti la discussione

Innanzitutto, Fusaro si è concentrato su un aspetto marginale della discussione, chiedendo al viceministro di dargli del lei. Poi, si è passati al dibattito vero e proprio, con l’esame della proposta del governo di indossare la mascherina anche all’aperto: «Perché dobbiamo farlo – ha chiesto Fusaro – se anche alcuni esperti del comitato tecnico-scientifico hanno rilevato che in posti in cui non ci sono altre persone la mascherina non è utile?». A quel punto, il viceministro Pierpaolo Sileri, rispondendo a una citazione filosofica dello stesso Fusaro, ha chiesto al suo interlocutore di leggere più libri di medicina per evitare di fare affermazioni in pubblico che, in qualche modo, possano trasmettere messaggi fuorvianti.

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