C’è chi sfrutta la popolarità di Shein per truffare. Gli utenti si tutelano come possono

Gli utenti cercano di tutelarsi come possono, condividendo sui social la propria esperienza riguardo alle presunte truffe che sfruttano il brand Shein

23/10/2022 di Giordana Battisti

Shein è un e-commerce di fast fashion cinese nato nel 2008, noto per i costi molto bassi dei suoi prodotti e definito il «TikTok degli e-commerce» perché usato soprattutto dalla generazione Z. Su TikTok non è raro imbattersi in campagne di influencer marketing e anche i cosiddetti microinfluencer, cioè le persone che hanno un  numero limitato di follower, si prestano spesso a pubblicizzare questo brand. Sul sito ufficiale c’è una sezione “Fashion Blogger” dove l’azienda spiega le modalità per diventare «una #SHEINgal», cioè una “ragazza Shein”. Sul sito si legge che «le #SHEINgals possono provare i nostri nuovi stili e in cambio devono mostrare i loro look preferiti su Instagram e YouTube»: hanno quindi in cambio la possibilità di ricevere prodotti gratis in cambio di offrire visibilità al brand sui loro canali social.

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Sembra Shein, ma potrebbero essere truffe

Shein viene spesso criticato sia per il modo in cui incentiva, anche attraverso i costi bassi, a comprare un numero sempre maggiore di capi e sia per i tempi di attesa troppo lunghi. Per queste ragioni, Shein è un brand poco sostenibile che potrebbe incidere negativamente sull’ambiente e inoltre, le sue modalità di produzione non sarebbero affatto etiche: l’azienda, che produce in Cina, è stata accusata di sfruttare il lavoro minorile e di imporre ai suoi dipendenti delle condizioni di lavoro disumane.

In molti però stanno sfruttando la popolarità del brand per cercare di truffare potenziali acquirenti ma anche gli stessi influencer che si propongono di pubblicizzare i capi prodotti e venduti da Shein. Di recente, alcuni utenti si sono lamentati perché venivano menzionati con insistenza nelle Storie di Instagram pubblicate da account sospetti, che di solito non hanno né seguaci né seguiti, in cui si fa riferimento a delle offerte o sconti di Shein.

Lo stesso account Instagram ufficiale di Giornalettismo viene spesso menzionato in questo tipo di Storie su Instagram pubblicate da account che – sottolineiamo – non hanno a che fare con Shein ma sfruttano il nome del brand probabilmente al fine di truffare gli utenti.

Su Facebook, invece, alcuni utenti segnalano come possibile truffa un’offerta, che come quelle presenti nelle Storie di Instagram sfrutta in nome di Shein, che riguarda però delle “carte regalo” dal valore di 500 euro da spendere per fare shopping su Shein. La carta viene spedita a domicilio, si legge in alcuni screenshot pubblicati dagli utenti, pagando 2 euro per sostenere le spese di spedizione. Si tratta di offerte sospette che gli utenti ricevono principalmente via e-mail. Un altro utente dice di aver ricevuto una e-mail da un indirizzo che sembra quello di Shein in cui gli viene comunicato di essere «uno dei finalisti del concorso con in palio 200 euro di prodotti Shein». Nella e-mail compaiono, per esteso, i nomi delle tre persone selezionate apparentemente da Shein. Nel post pubblicato su Facebook, l’utente scrive di non aver «mai avuto a che fare con Shein».

Infine, su TikTok, l’influencer Ida Galati ha descritto quanto accaduto a un’altra influencer che le ha fornito la corrispondenza via e-mail con qualcuno che utilizzava il nome del brand per proporle una collaborazione. L’influencer ha accettato di collaborare dopo aver stabilito la retribuzione per la pubblicazione sui social dei contenuti in cui si pubblicizzano i prodotti del brand ma le veniva poi chiesto di sostenere il costo della spedizione dei prodotti e di inviare la somma su un account PayPal.

@idagalati #fashionflash Day 293 #truffashein ♬ suono originale – Ida Galati

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