Sgarbi chiede di votare ‘la cultura’, ma in Emilia-Romagna sostiene Borgonzoni (che ha detto di non leggere libri da anni) | VIDEO

20/01/2020 di Enzo Boldi

Leggere un libro è la massima espressione di cultura personale. Si tratta di una libertà concessa a tutti per arricchirsi intellettualmente e aprire i propri orizzonti in qualsiasi direzione. Perché la cultura è importante, soprattutto per chi vuole essere un rappresentante istituzionale e farsi carico delle decisioni che insistono sui cittadini. E così succede che, legittimamente, Vittorio Sgarbi nel proprio manifesto elettorale per l’Emilia-Romagna chieda ai cittadini di scegliere la cultura. Un paradosso, ricordando che la candidata che sostiene Forza Italia è la leghista Lucia Borgonzoni che disse, in diretta radiofonica, di non leggere libri «da tre anni».

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Era il luglio del 2018 e, intervistata da Un Giorno da Pecora (in onda su Rai Radio 1), la futura candidata del centrodestra in Emilia-Romagna (eletta da poco senatrice della Lega) Lucia Borgonzoni aveva rilasciato questa dichiarazione.

Non leggeva un libro da tre anni (nel frattempo potrebbe aver deciso di rimediare), facendo sorridere i conduttori. L’ultimo testo letto, allora, era Il Castello di Kakfa. Una lettura non nuova e che aveva voluto ri-fare perché le era piaciuto molto.

Sgarbi, la cultura e i libri di Borgonzoni

Leggere, come detto, è una scelta. Ma è anche sintomo di una cultura aperta a infiniti orizzonti. Ma fa specie trovare sulle bacheche social di Vittorio Sgarbi un manifesto elettorale con tanto di richiamo a questa esigenza di cultura. Certamente il voto al critico d’arte – deputato eletto con Forza Italia, prima di passare al Misto, e sindaco di Sutri – è una figura di tutto rispetto in quest’ambito.

Questioni di propaganda

Sta di fatto che sembra paradossale chiedere un voto basandosi sull’esigenza culturale per dire «Basta ignoranti al governo», sostenendo una candidata che – per legittima scelta – ha detto di non leggere libri da anni. La propaganda politica, insomma, non guarda in faccia a nessuno.

(foto di copertina: da profilo Twitter di Vittorio Sgarbi)

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