L’attacco transfobico di Vittorio Sgarbi a Vladimir Luxuria | VIDEO

19/11/2019 di Enzo Boldi

Il trash televisivo è quando vengono mandate in onda storie di vip sconosciuti o personaggi non noti che vengono resi celebri per facezie. Quello andato in onda lunedì sera su Canale 5, a Non è la D’Urso, non può quindi rientrare in questa categoria. Il momento in cui Vittorio Sgarbi attacca Luxuria per il suo essere trans e per una sua vicenda passata non può rientrare in questa categoria di pattume mediatico, ma merita un approfondimento diverso che va al di là dei crismi della televisione moderna.

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Prima la discussione sul linguaggio tra Vladimir Luxuria e Vittorio Feltri (che poi abbandonerà lo studio in polemica con le donne presenti), con l’ex parlamentare che ricorda al direttore di Libero come lo sdoganamento di un linguaggio così violento sia pericoloso soprattutto tra i più giovani.

Poi la discussione con il critico d’arte. Vittorio Sgarbi attacca Luxuria ricordando l’episodio in cui si sono conosciuti. Lei stava tornando a casa dopo una serata in un locale – in compagnia di Elenoire Casalegno – e venne avvicinata da un’automobile con i vetri oscurati. A bordo c’era proprio il critico d’arte che le fece salire e fece fare loro un giro nella notte romana. Feltri ha dichiarato che pensava fosse una prostituta. Al che Vladimir Luxuria ha rivendicato la libertà di poter girare senza dover esser scambiata per una persona che mercifica il proprio corpo.

«Una persona come me deve avere il diritto di poter camminare e di non essere scambiata per una prostituta», ha detto Vladimir Luxuria. Poi la replica violenta e volgare di Sgarbi: «Non sei stata scambiata, lo eri! Ce l’hai il cazzo o no? Non mi rompere il cazzo». Il tutto citando una vecchia intervista.

Sgarbi attacca Luxuria sulla ‘sua’ prostituzione

L’indelicatezza del critico d’arte sta anche nel fatto che Vladimir Luxuria, in quell’intervista citata a Il Corriere della Sera (ribadita anche in un suo intervento radiofonico a La Zanzara nel 2013) aveva parlato di quel breve momento della sua vita in cui aveva deciso di prostituirsi. Una fase di cui si è pentita per via del mercimonio del proprio corpo e che l’aveva portata all’auto-distruzione fino ad arrivare all’idea del suicidio. Per questo motivo i toni utilizzati non possono che essere condannati.

Il silenzio di Barbara D’Urso

E ad accompagnare questa discussione violenta e volgare, c’è stato il silenzio della conduttrice. Barbara D’Urso non è riuscita a contenere la deriva volgare di Vittorio Sgarbi che ha proseguito il suo attacco senza soluzioni di continuità. Un qualcosa che fa storcere il naso, anche perché lei si è sempre professata paladina dei diritti della comunità LGBT. Ma il deputato, sindaco di Sutri e critico d’arte ha avuto moto di proferire quelle sue parole per diversi minuti, senza colpo ferire.

(foto di copertina: da frame video di Non è la D’Urso, Canale 5)

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