La bandierina dei 2mila ragazzi del servizio civile digitale

Un numero davvero esiguo se si considera che la popolazione italiana da alfabetizzare digitalmente è molto superiore rispetto al 23,2% del totale (ovvero gli over 65)

05/08/2022 di Redazione

È partito, anche con un discreto battage promozionale, il progetto di apertura dei bandi per il cosiddetto Servizio Civile Digitale. Si tratta di 2160 posti riservati a ragazzi d’età compresa tra i 18 e i 28 anni che, stando al Ministero della Transizione Digitale, avranno «l’obiettivo di accrescere le competenze digitali dei meno abili, favorendo l’uso dei servizi pubblici online». Quando esprimiamo il concetto di “meno abili”, non stiamo parlando soltanto degli anziani (e ricordiamo che gli over 65 rappresentano attualmente il 23,2% della popolazione residente in Italia), ma di tutti coloro che mostrano difficoltà nella gestione degli strumenti digitali. Va da sé che il compito di facilitatori, assegnato a poco più di duemila ragazzi, sia davvero improbo.

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Servizio Civile Digitale, cosa prevede il bando

La scadenza del bando è prevista per il prossimo 30 settembre. I duemila ragazzi del servizio civile digitale – che è stato finanziato con fondi del Pnrr – cureranno progetti della durata di 12 mesi e percepiranno un assegno mensile e il riconoscimento di crediti per il lavoro prestato. I vari progetti che sono stati predisposti dal MITD hanno natura diversa e sono così ripartiti:

  • 1.638 operatori volontari saranno avviati in 212 progetti afferenti a 62 programmi di intervento del “Servizio civile digitale”;
  • 522 operatori volontari saranno avviati in 66 progetti afferenti a 26 programmi di intervento di per la sperimentazione del Servizio civile digitale – anno 2021;

In più, il bando prevede anche altre figure che non riguardano esclusivamente il servizio civile digitale, ma anche il servizio civile ambientale:

  • 441 operatori volontari saranno avviati in 54 progetti afferenti a 22 programmi di intervento del “Servizio civile ambientale”;
  • 12 operatori volontari saranno avviati in servizio in 2 progetti, afferenti a 1 programma di intervento da realizzarsi in Italia presentato e autofinanziato dal Comune di Latina servizio Pubblica Istruzione e Politiche Giovanili.

Il riferimento al progetto del 2021 per il servizio civile digitale riguarda una misura che era stata prevista anche dal precedente esecutivo e che era stata portata avanti dalla ministra Paola Pisano. L’obiettivo fissato dal MITD – al di là del solo progetto dei facilitatori digitali – è quello di colmare il divario di competenze con almeno il 70% di popolazione digitalmente abile entro il 2026. Difficile che si possa fare soltanto contando su poco più di 2mila ragazzi a fronte di una delle popolazioni europee più restie a entrare davvero nella transizione digitale. Con il rischio, quindi, che iniziative di questo genere possano restare poco più che delle bandierine.

NB: All’interno dell’articolo sono espresse delle opinioni personali dell’estensore

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