Sergio Mattarella ricorda Marco Biagi : «Ucciso dalle Br perché aveva compreso l’importanza della coesione sociale»
18/03/2019 di Gaia Mellone
Il 19 marzo del 2002 venne ucciso per mano delle Brigate Rosse il professore e giuslavorista Marco Biagi, «un uomo di dialogo» come l’ha definito Sergio Mattarella durante il suo discorso alla commemorazione organizzata dalla Fondazione Marco Biagi. Il presidente della repubblica ha ricordato come sia ancora oggi necessario difendere e proteggere l’equilibrio e la coesione sociale.
Sergio Mattarella: «Importante continuare il percorso aperto da Marco Biagi»
«È molto importante che la Fondazione abbia scelto, anno per anno, di ricordare Marco Biagi sviluppando le tematiche della sua riflessione dei suoi studi perché questo è il modo per sviluppare la strada, il percorso che Brigatisti volevano ostruire» ha detto il Presidente aprendo il convegno in memoria di Marco Biagi aperto a Modena. Il giuslavorista, ucciso per mano delle brigate rosse, aveva avvertito con «grande consapevolezza» ha continuato Mattarella «che il mirabile equilibrio disegnato nella nostra Costituzione richiede che ci si preoccupi costantemente di evitare che nascano ferite nella coesione sociale, di intervenire costantemente per sanarle, per ridurre e rimuovere le fratture sociali. Per questo i suoi assassini lo hanno ucciso».
«Fondamentale tenere viva la rappresentazione sociale e dei corpi intermedi, collante democratico del nostro Paese»
La coesione sociale a cui si è appellato Mattarella durante il suo discorso passa anche attraverso le «rappresentanze sociali e dei corpi intermedi» ha continuato il presidente, che supera la mera dimensione delle relazioni del lavoro. «Riguarda anche la salute del tessuto democratico del nostro Paese» poiché sono quelle realtà «in cui i cittadini si riconoscono; la loro emarginazione, la loro attenuazione di ruolo rende più fragile la società ed espone maggiormente i cittadini ad essere vulnerabili rispetto alle incertezze, insicurezze, paure che inducono alla chiusura in se stessi».
Sergio Mattarella incontra anche i familiari delle vittime dei nazisti del 1944
Dopo l’inaugurazione del convegno, durante il quale ha anche espresso pubblicamente affetto e saluto alla vedova di Marco Biagi, Marina, e al figlio Lorenzo, Sergio Mattarella ha incontrato anche i parenti delle vittime delle stragi compiute nel marzo del 1944 dai nazisti a Monchio, Costrignano, Suisano e Savoniero. «Tanti decenni passati non hanno cancellato il ricordo e il dolore della tragedia che si è vissuta, io spero di venire nei vostri luoghi che hanno visto questa strage efferata» ha detto incontrando i cittadini della città medaglia al valore della Resistenza, che lo hanno accolto gridando “viva il presidente”.
(Credits immagine di copertina: ANSA/Francesco Ammendola, ufficio stampa Presidenza della Repubblica/)