Sergio Calore, una morte da Romanzo Criminale
06/10/2010 di Alessandro D'Amato
Ammazzato a Roma un ex fascista che aveva sposato una brigatista rossa. Dirigente di Ordine Nuovo, voleva preparare un golpe nero in Italia. Organizzando attentati e stragi. E ha armato la mano di D’Inzillo, un “pischello” assassino di avvocati arrestato a casa di Mokbel
Com’è piccolo il mondo. Una scarna agenzia di stampa annunciava oggi che l’ex estremista di destra Sergio Calore è stato trovato morto nel suo casolare in campagna a Guidonia. A trovare il cadavere è stata la moglie, che non vedendolo rientrare a casa e’ andato a cercarlo: dopo la scoperta, la donna ha avvertito i carabinieri. Sul corpo di Calore c’era una profonda ferita alla gola. E’ stato ucciso a colpi di piccone, e gli inquirenti pensano a un delitto d’impeto. Magari potrebbe aver sorpreso nel casolare qualcuno che non conosceva.
SPOSO’ UNA TERRORISTA ROSSA – Calore nel giugno 1989 ha sposato una terrorista rossa. Scriveva Repubblica all’epoca: “Il loro amore è nato tra le mura del supercarcere di Paliano dove sono stati rinchiusi negli ultimi anni. E proprio al comune di Paliano sono state affisse le pubblicazioni che annunciano il matrimonio. Emilia Libera, 35 anni, romana, è in libertà provvisoria da sei mesi ed è in attesa di un figlio. Sergio Calore, nato 37 anni fa a Tivoli, attualmente è in semilibertà”. In carcere ci era finito perché era considerato il mandante dell’omicidio dell’avvocato Giorgio Arcangeli, ammazzato per vendetta perché aveva “tradito”, ovvero aveva denunciato Pierluigi Concutelli per l’omicidio del giudice Vittorio Occorsio. Occorsio è stato ammazzato da Ordine Nuovo,in quanto accusato di “avere, per opportunismo carrieristico, servito la dittatura democratica perseguitando i militanti di Ordine Nuovo e le idee di cui essi sono portatori”. Calore era accusato anche di essere tra quei dirigenti che avevano ordinato l’omicidio del giudice, consumato a colpi di mitra. Venne prima condannato e poi assolto con formula dubitativa. I veri mandanti non vennero mai trovati.
ALTRI ARRESTI – Nella sua storia ci sono altri arresti. Primavera ‘79: tra aprile e maggio, alcune bombe scoppiano davanti al carcere di Regina Coeli, al Campidoglio e al Ministero degli Esteri. Un quarto ordigno, composto da 55 candelotti di dinamite, sono in attesa di esplodere davanti al CSM: ciò non avverrà per un difetto del timer. Gli attentati vengono rivendicati dal Movimento Rivoluzionario Popolare, e il 28 maggio viene arrestato proprio Calore: a condurre le indagini è Mario Amato, insieme alla Procura di Rieti. La sua inchiesta si concentra sul gruppo di ‘Costruiamo l’Azione’, nato dalle ceneri di O.N. e Avanguardia Nazionale. Dopo Calore, il 7 giugno, viene arrestato Paolo Signorelli, esponente di punta di O.N. Poi, il 17 dicembre ’79, a Roma un commando neofascista uccide uno studente lavoratore, Antonio Leandri, ma è un tragico errore di persona; la vittima predestinata era infatti proprio l’avvocato Arcangeli. Dopo l’omicidio mentre si danno alla fuga, vengono arrestati quattro terroristi di destra tra cui Calore, da poco tornato in libertà. Del gruppo di fuoco fa parte anche Valerio Fioravanti, che però riesce a fuggire. Agli inizi dell’80 Fioravanti e i NAR, di cui è a capo, sono i protagonisti indiscussi dell’eversione nera a Roma. Nella loro cerchia confluiranno membri di altre formazioni, prima di tutte Terza Posizione. La violenza si fa più feroce: molte sono le persone uccise a sangue freddo.
IL PENTIMENTO – Calore è stato imputato per strage per la strage di Bologna. Fu invece tra gli accusatori di Franco Freda per Piazza Fontana. Ne raccolgono le confidenze e le raccontano ai magistrati. La bomba che esplose alla Banca dell’ Agricoltura – avrebbe detto l’ ideologo della cellula nera veneta – sarebbe stata confezionata e depositata nell’ agenzia di Piazza Fontana da Fachini. Lo dicono anche altri due pentiti: Latini e Izzo (quello del Circeo). Aggiungono qualcosa di più: sempre secondo Freda, comunque implicato nell’ eccidio, non era nelle intenzioni degli attentatori provocare una strage. Anzi, avrebbe detto Freda a Calore, qualcuno potrebbe avere intenzionalmente spostato il timer per far esplodere l’ ordigno in anticipo, quando la banca era piena di gente. Calore è considerato un ideologo di Ordine Nuovo. Nel 1985 comincia a collaborare con i magistrati. Conferma in aula, al processo per la strage di piazza Fontana, i rapporti che alcuni esponenti di destra tennero tra il 74 e il 77 con alcuni ufficiali dei carabinieri. Rapporti – ha precisato l’ imputato – che si basavano “su un reciproco scambio d’ informazioni” che consentì loro di sapere di essere sottoposti “a particolare sorveglianza da parte degli inquirenti”. Nel frattempo aveva preso l’ergastolo per la morte di Antonio Leandri, ma la pena gli era stata scontata a quindici anni per il pentimento.