Lo sfogo dell’uomo che finì in carcere per l’omicidio di Serena Mollicone: «Chi indagava su di me ora è indagato»

24/07/2020 di Enzo Boldi

Cinque rinvii a giudizio, a 19 anni di distanza dal delitto di Arce. Questa notizia va verso la direzione della giustizia per Serena Mollicone e per la sua famiglia, ma fa riemergere dal passato la storia di Carmine Belli, il carrozziere che venne accusato ingiustamente per l’omicidio della 19enne della provincia di Frosinone. Un uomo riabilitato solamente dopo la sentenza della Corte di Cassazione del 2006, dopo aver trascorso un anno e sette mesi in prigione. Da innocente.

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Carmine Belli, alla notizia del rinvio a giudizio di cinque persone – tre carabinieri e il figlio e la moglie di uno degli uomini dall’Arma – si è sfogato ai microfoni di AdnKronos, ricordando il patibolo a cui era stato costretto al termine di indagine sommarie che lo costrinsero alla detenzione in carcere per più di un anno e mezzo. Ora il nuovo processo sull’omicidio di Serena Mollicone vede coinvolto anche l’ex comandante della caserma di Arce che indagò su di lui.

Serena Mollicone, lo sfogo dell’innocente Carmine Belli

«Spero che chi ancora aveva qualche dubbio nei miei confronti adesso si sia convinto della mia innocenza – ha detto amaramente Carmine Belli ad AdnKronos -. Ancora dopo tanti anni la gente mi guarda strano. A me, senza nessuna prova, fecero fare un anno e sette mesi di carcere». Una vicenda controversa fin da quel 1° giugno del 2001, quando si persero le tracce della 19enne di Arce. Le indagini dei carabinieri puntarono le proprie luci proprio nei confronti del carrozziere che, come sentenziato dalla Corte di Cassazione cinque anni dopo, non aveva commesso alcun reato e non c’entrava nulla con la sparizione e l’uccisione di Serena Mollicone.

Il carabiniere che lo indagava ora è indagato

«Adesso la giustizia farà il proprio corso», ha concluso Carmine Belli sottolineando come l’ex comandante della caserma dei carabinieri di Arce, Franco Mottola – insieme a sua moglie e suo figlio, oltre che ai due uomini dell’Arma Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano – che aveva indagato su di lui, ora è finito sotto processo. Secondo l’accusa, infatti, l’omicidio di Serena Mollicone avvenne proprio all’interno della Caserma di Arce. La prima udienza è fissata per il 15 gennaio del 2021.

(foto di copertina: da Quarto Grado, Rete 4)

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