«Non si può fare politica sulla pelle delle persone», la sentenza contro la politica che usa foto per fare propaganda

Apprendiamo oggi l'esito della causa della coppia gay canadese contro FdI che ha visto il partito sfruttare la loro prima foto insieme al figlio, avuto grazie alla Gpa, per fare propaganda contro le famiglie LGBTQIA+

09/06/2023 di Redazione Giornalettismo

Come è finita la vicenda che ha visto protagonisti i due papà gay canadesi il cui primo scatto con il figlio – avuto grazie alla Gpa – è stato utilizzando da Fratelli d’Italia per fare propaganda contro questo tipo di fecondazione eterologa? Gaylex – Rete di avvocati e attivisti LGBT+ – ha contattato i due uomini che, insieme alla fotografa, hanno voluto procedere legalmente nei confronti del partito di Giorgia Meloni nel 2016. Oggi, il giorno prima del Pride di Roma 2023 che ha visto – per la prima volta dopo dieci anni – negarsi il patrocinio da parte della Regione Lazio proprio per la menzione della necessità di regolamentare la Gpa nel suo manifesto, gli avvocati Michele Giarratano, Stefania Gervasi e Cathy La Torre hanno indetto una conferenza stampa per parlare degli esiti di quel provvedimento giudiziario. Scopriamo il contenuto della sentenza della causa della coppia gay canadese (BJ Barone e Frankie Nelson) contro il partito che oggi guida il governo.

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«Non si può fare politica sulla pelle delle persone»

La sentenza è stata da poco emanata dal tribunale civile di Roma e dice, in sostanza, questo: il tribunale civile di Roma ha condannato il partito FdI per aver illegittimamente pubblicato la foto e averne stravolto il significato. Così recita la sentenza e particolare rilievo è stato dato al fatto che la foto nascesse come atto d’amore, utilizzato poi per fare propaganda.

«Un precedente importante – afferma La Torre – che insegna che non si può fare propaganda sulla pelle e sulla vita delle persone. Sicuramente FdI, già coinvolta in un analogo episodio – prendendo una foto di Oliviero Toscani -. La sentenza, che prevede anche un risarcimento per i nostri assistiti, sia un monito per la politica tutta. Ci aspettiamo che FdI si scusi con questi due padri. Possiamo discutere di queste cose in Parlamento ma, per fortuna, esistono delle regole che non possono essere», afferma Cathy La Torre.

Giarratano, entrando nel merito della sentenza, spiega che FdI è stato condannato a risarcire una somma a ciascuno dei due membri della coppia. Il punto, nella sentenza, non è tanto la Gpa ma il fatto che quell’immagine sia diventata talmente virale da poter procurare problemi alla coppia qualora venisse in Italia. Viene quindi riconosciuto un disagio effettivo alla famiglia, che costituisce una sentenza importante considerato anche che riguarda il partito che conduce la battaglia contro la Gpa.

Come si è difeso Fratelli d’Italia

FdI, secondo gli avvocati, all’atto della difesa ha detto di non condividere quello che è stato fatto. Quando è stato chiesto dagli avvocati di entrare nel merito di queste affermazioni, FdI non ha risposto. In sostanza, FdI si è difeso dicendo di non essersi accorto che il proprio logo fosse stato messo sui manifesti: «Ci sembra strano – hanno detto gli avvocati – che qualcuno abbia preso il logo e lo abbia messo su quella foto, che abbia pagato per le affissioni e che il partito, in parecchie settimane, non si sia distaccato».

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