Senaldi su Fontana: «Non ha commesso alcun reato. È facoltoso di suo» | VIDEO
27/07/2020 di Enzo Boldi
Oggi il Presidente della Regione Lombardia riferirà in aula sul caso della donazione dei camici e sui fondi scudati che dovevano rientrare – prima del blocco – in Italia attraverso un fondo svizzero. Come in tutte queste occasioni, la magistratura farà il proprio lavoro e l’iscrizione nel registro degli indagati, con l’accusa di frode in pubbliche forniture, gli consentirà di potersi difendere. Questa mattina, in collegamento con Omnibus (su La7), il direttore di Libero Pietro Senaldi difende Fontana: sia su quella donazione, sia sui soldi.
LEGGI ANCHE > I pm non trovano la delibera della Regione sulla donazione di camici della ditta del cognato di Fontana
«Penso che non ci sia reato perché si è trattato di una donazione – ha detto Senaldi in collegamento -. Fontana è venuto a conoscenza della fornitura quando questa era stata già decisa e non volendo avere grane ed essendo un uomo facoltoso ha pensato di trasformare la fornitura in donazione».
Dopo un lungo preambolo, Senaldi difende Fontana dicendo di conoscerlo e di sapere che non è «un intrallazone». Quei soldi, infatti, sarebbero frutto di una dotazione economica della famiglia dell’attuale Presidente della Regione Lombardia, il cui padre era un famoso avvocato di Varese.
Senaldi difende Fontana: «È facoltoso di suo»
L’attenzione mediatica, infatti, si è spostata dalla «frode in forniture pubbliche», reato di cui è accusato Fontana (in attesa di un eventuale processo), a quegli oltre 5 milioni di euro che il Presidente della Regione Lombardia ha su un conto scudato in Svizzera. E da lì sarebbero partiti i soldi per finanziare quella ‘donazione’ di camici attraverso la Dama Spa, azienda di proprietà del cognato. Insomma, una vicenda su cui, nelle prossime settimane, si cercherà di fare chiarezza. Soprattutto sui punti oscuri per quei fondi scudati provenienti dall’estero su un conto intestato proprio ad Attilio Fontana.
(foto di copertina: da Omnibus, La7)