Violenze alla minorenne di Vasto, Selvaggia Lucarelli attacca il carabiniere che «giustifica» gli autori

07/06/2018 di Redazione

La storia, ormai, è nota a tutti. Una ragazzina di Vasto – appena 14enne – è stata costretta da due suoi compagni, poco più grandi di lei, ad avere rapporti sessuali di varia natura per due anni, perché è stata ricattata attraverso fotografie e video. In un primo momento, infatti, aveva avuto una relazione con un ragazzo – che poi si trasformerà in un vero e proprio incubo – che aveva pensato bene di riprenderla in atteggiamenti intimi e di usare quelle immagini per costringerla a diventare, in una sorta di strada senza uscita, una sorta di «schiava del sesso».

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Selvaggia Lucarelli contro carabiniere Vasto

Tuttavia, la blogger e opinionista del Fatto Quotidiano Selvaggia Lucarelli ha riportato – in un editoriale uscito oggi sulla testata diretta da Marco Travaglio – la reazione dei carabinieri di Vasto che stanno indagando sul caso. In modo particolare, la Lucarelli ha attaccato il comandante Amedeo Consales, che ha rilasciato queste dichiarazioni alla stampa: «I due ragazzi non si sono resi neanche conto della gravità della loro condotta. Quantomeno l’hanno sottovalutata. Sapevano che probabilmente stavano facendo qualcosa di sbagliato, che non andava fatto. La percezione di chi ha operato, però, è che i ragazzi abbiano sottovalutato la valenza e il disvalore sociale apportato con la loro condotta».

Le parole del comandante, secondo la Lucarelli, puntano a «giustificare» o a sminuire le gravissime azioni portate avanti da due ragazzi quasi maggiorenni per due anni. La blogger e opinionista del Fatto Quotidiano insiste: «Si parla di una ragazzina e non di un disvalore sociale. Non c’è attenuante ed è grave che ci sia chi gliela conceda, tanto più se indossa quella divisa a cui la ragazzina si è aggrappata».

Selvaggia Lucarelli contro carabiniere Vasto, bisogna censurare con severità certi comportamenti dei minori

Ovviamente, quando si parla di questi atroci fatti di cronaca, bisogna essere molto attenti a dare l’esatta dimensione di quanto accaduto. Non ci sono, infatti, delle scuse o delle attenuanti per una condotta così spregevole, di cui una ragazzina minorenne è stata vittima. L’illusione, la disillusione, il ricatto, il timore di diventare lo zimbello della comunità all’interno della quale vive. Sono questi gli elementi che andrebbero sottolineati per capire la devastazione psicologica che la ragazzina di Vasto sta attraversando. E, allo stesso modo, per evitare dei gesti che possano emulare le azioni dei minori che si sono resi protagonisti di queste violenze, bisogna censurare la loro condotta. Non giustificarla.

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