Zingaretti chiede che i seggi elettorali non siano allestiti nelle scuole
15/06/2020 di Enzo Boldi
Due date che ancora non esistono, ma che hanno acceso (da giorni) lo scontro politico. La prima riguarda l’election day (per le regionali, le comunali e per il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari); la seconda è sulla riapertura delle scuole. Di sicuro c’è solo il mese, settembre, quando entrambi gli eventi dovrebbero verificarsi, ma potrebbero anche accavallarsi. In attesa di una decisione definitiva, il segretario del Partito Democratico e governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, chiede al governo che i seggi elettorali siano allestiti in posti differenti rispetto ai tradizionali edifici scolastici.
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«Sulla scuola mi permetto di fare un appello al Governo, al ministero dell’Interno, al ministero dell’Istruzione e alle prefetture – ha detto Nicola Zingaretti durante la videoconferenza di oggi all’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma -. Viste le scelte di carattere elettorale che si stanno facendo sarebbe bene uno sforzo, anche per tutelare la salute di tutti, che i seggi elettorali si tengano in luoghi il più possibile questa volta separati dalle scuole».
Seggi elettorali non nelle scuole, la proposta di Zingaretti
La questione entra di diritto nella discussione sulla riapertura delle scuole e le tornate elettorali previste a settembre, dopo il rinvio per via dell’emergenza sanitaria. Le date per i due eventi non sono ancora state definite. C’è chi, come il governatore del Veneto Luca Zaia, chiede che le elezioni si tengano all’inizio del mese per evitare di bloccare le lezioni appena ripartite, ma c’è anche chi vede nel terzo o quarto fine settimana di settembre (il 20 o il 27) la data giusta per chiamare gli elettori al voto.
Gli altri luoghi pubblici in cui votare
Adesso arriva la proposta di Zingaretti che ha individuato altri luoghi pubblici per il voto di settembre: «Penso a grandi aree come le palestre, o concordandolo con sindaci e prefetture per tenere le elezioni in altri luoghi pubblici che non siano le scuole ed evitare di interrompere il ciclo scolastico all’apertura del nuovo anno e soprattutto dopo un anno così difficile».
(foto di copertina: da pagina Facebook di Nicola Zingaretti)