Seattle, un adolescente morto e uno in gravi condizioni dopo una sparatoria contro i manifestanti del Black Lives Matter
30/06/2020 di Redazione
Un ragazzo di 16 anni è morto subito dopo essere stato raggiunto da un colpo di arma da fuoco, uno di 14 anni è ancora ricoverato in gravi condizioni presso l’Harborview Medical Center di Seattle. È questo il tragico bilancio di una sparatoria che è avvenuta in un’area occupata dai manifestanti del CHOP (Capitol Hill Organized Protest), collegata al movimento del Black Lives Matter.
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Seattle, morto un adolescente manifestante: altro coetaneo in condizioni disperate
La polizia di Seattle è stata contattata intorno alle 3 di notte di lunedì 29 giugno, quando alcune persone presenti hanno richiesto l’intervento di una volante a causa di un conflitto a fuoco che si era verificato nell’area che da diverse settimane è stata ormai occupata dai manifestanti che lottano contro il razzismo e contro le azioni violente nei confronti degli afroamericani.
I due adolescenti si trovavano all’interno di una Jeep Cherokee che, attualmente, è al centro delle indagini degli inquirenti. Questi ultimi stanno cercando di risalire all’identità della persona o delle persone che hanno esploso i colpi d’arma da fuoco, sia per assicurarli alla giustizia, sia per comprendere se effettivamente il gesto criminoso sia stato collegato in qualche modo alle proteste del Balck Lives Matter.
Alcune scene sarebbero state immortalate dalle telecamere della videosorveglianza che si trovavano proprio nella zona occupata dai manifestanti del CHOP: anche questo materiale è al vaglio degli inquirenti, per cercare di capire come risalire all’identità degli assalitori.
Seattle; queste sono le immagini delle camere di sorveglianza attorno alla “Zona Autonoma” dove ieri sera in una ennesima sparatoria è stato ucciso un 16enne mentre un 14enne è rimasto gravemente ferito pic.twitter.com/dMaR2fWGmN
— Steven Fellas (@SFalax) June 30, 2020
L’escalation di violenza negli Stati Uniti sembra non arrestarsi: già qualche giorno fa, il 20 giugno, un altro giovanissimo manifestante – Lorenzo Anderson, 19 anni – è stato ucciso da una sparatoria nell’area delle proteste della metropoli americana.