La Sea Watch è arrivata a Catania. Ora comandante de equipaggio saranno interrogati

31/01/2019 di Enzo Boldi

Alle 10.08 di giovedì 31 gennaio la nave Sea Watch è entrata nel molo di Levante del porto di Catania. È finita l’odissea dei 47 migranti a bordo, soccorsi il 19 gennaio dalla Ong a largo delle coste libiche mentre erano in avaria con la loro barca di fortuna. Al momento dell’attracco tutti si sono stretti in un abbraccio liberatorio per il lieto fine di una storia andata avanti per lunghi giorni, durante i quali le istituzioni (italiane ed europee) si sono rimbalzate le responsabilità sull’accoglienza.

Sulla banchina un centinaio di membri delle forze dell’ordine tra carabinieri, polizia e guardia di Finanza. Sul posto anche la Croce Rossa in attesa delle operazioni di sbarco, che avverranno solamente dopo l’arrivo dei responsabili dell’Ufficio Sanità marittima per i controlli del caso.

 

La Sea Watch è pronta a far sbarcare i 47 migranti

Un finale che, però, non rappresenterà l’epilogo di questa lunga faccenda. Anche se per il momento non è previsto alcun sequestro della nave, la Procura di Catania procederà nelle prossime ore – dopo le operazioni di sbarco – all’interrogatorio del comandante della Sea Watch Jeroen Peters e dell’intero equipaggio per chiarire le modalità del soccorso a largo della Libia e i contatti avuti con il governo olandese, libico e tunisino. Per i 15 minorenni presenti a bordo è prevista l’assegnazione immediata ai centri di accoglienza sul territorio, mentre per i 32 adulti è pronto il trasferimento all’hotspot di Messina.

Le parole del sindaco di Catania

«Era giusto che questa situazione si chiudesse, ora gli organi della magistratura farà le sue valutazioni del caso – ha commentato il sindaco di Catania  Salvo Pogliese, parlando dello sbarco della nave Sea Watch al porto del capoluogo etneo -. Ora Bisogna vedere se ci sono gli estremi per agire o meno. Una cosa è certa: il governo olandese ha avuto un atteggiamento pilatesco».

(foto da profilo Twitter Sea Watch)

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