L’odissea del coronavirus, le conseguenze della pandemia su narrativa e letteratura del futuro | VIDEO

«Calvino ha scritto ‘Il sentiero dei nidi di ragno’ a pochissimo dalla fine della guerra, mentre Elsa Morante ha scritto ‘La Storia’ negli anni Settanta». Alessandro Mari – scrittore e docente della scuola Holden – richiama alla memoria due dei maggiori scrittori italiani del secolo scorso per sottolineare come eventi globali come le due guerre mondiali siano stati elaborati in modi e tempi diversi da ciascun narratore.

La Scuola Holden e la sfida della narrativa post pandemia

A Mari e a Martino Gozzi – responsabile di Academy, il corso di laurea in scrittura della scuola fondata da Alessandro Baricco – abbiamo chiesto come la pandemia e il coronavirus influiranno sulle forme narrative e sulla letteratura contemporanea. «Penso sia imprevedibile intuire la forma che prenderà la narrativa post coronavirus», sottolinea Gozzi.

Aggiungendo però che secondo lui questo evento eccezionale fungerà da “effetto setaccio” tanto per gli scrittori che per i lettori. «Non penso vi saranno dei generi dominanti – afferma Alessandro Mari – Ma la letteratura tornerà al suo scopo originale: raccontare il nostro essere umani».

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