Firenze, l’inaccettabile scritta contro le vittime dell’Heysel e contro Scirea (con errore)

Questo non è più sport. È solo una sua pallida imitazione, più simile a una guerra che a un evento ludico. Oppure, è la proiezione di un clima d’odio che non ha più censure nel nostro Paese. Ieri, a Firenze, a pochi passi dallo stadio Artemio Franchi, è comparsa una scritta contro Scirea e contro i tifosi della Juventus morti nella tragedia dell’Heysel, nel 1985 durante una finale di Coppa dei Campioni.

Scritta contro Scirea, l’episodio

Nel tardo pomeriggio, alle ore 18, si sarebbe dovuta giocare la partita Fiorentina-Juventus (finita poi con il risultato di 0-3 in favore dei bianconeri). La rivalità tra le due tifoserie è nota ed è particolarmente avvertita a Firenze. Tuttavia, invece di trasformare questa rivalità in sana competizione sportiva, qualche tifoso ha pensato bene di macchiare la serata.

«Heysel -39 e Scirea brucia all’inferno». Sono queste le parole shock che sono comparse sui muri. Il -39, evidentemente, voleva essere un riferimento a quanto accaduto nel corso della finale di Coppa dei Campioni di 33 anni fa. Si giocava la partita Juventus-Liverpool nello stadio di Bruxelles scelto per ospitare l’atto conclusivo della manifestazione. Il cedimento di una tribuna e la successiva calca che ne scaturì causarono 39 morti, tra cui 32 tifosi italiani della Juventus. Nella spirale dell’odio della persona che ha lasciato quella scritta, insomma, ci sono finite anche altre 7 persone che nulla avevano a che vedere con i colori bianconeri.

Per non parlare della frase successiva. Gaetano Scirea è stato il capitano della Juventus e un calciatore della nazionale italiana. Morì in un incidente stradale in Polonia, quando era dirigente bianconero: la sua auto prese fuoco dopo un tamponamento e il rogo fu fatale. La scritta brucia all’inferno rievoca in maniera macabra, dunque, anche le circostanze della morte del calciatore campione del mondo nel 1982.

Scritta contro Scirea, l’errore e le reazioni

La beffa è rappresentata dal fatto che il writer abbia sbagliato anche a scrivere il cognome del calciatore, utilizzando una grafia scorretta (Shirea), poi ripresa in un secondo momento con la giusta sequenza di lettere. Proprio per non lasciare dubbi.

Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha dato immediatamente l’ordine di rimuovere le scritte.


L’ira della dirigenza bianconera sta tutta nelle parole di Pavel Nedved che ricorda: «Il nostro capitano ha omaggiato Davide Astori (capitano della Fiorentina morto all’improvviso e prematuramente il 4 marzo 2018, ndr), loro oltraggiano la memoria del nostro». L’intervento di Nedved, in realtà, non è molto elegante. Omaggiare i morti non è una concessione, né un do ut des. È semplicemente doveroso. Quello che è successo a Firenze resta inaccettabile proprio per questo.

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