«Così si mette in discussione Conte», lo scontro nel governo sul Mes in piena emergenza coronavirus

15/04/2020 di Redazione

È Vito Crimi dalle colonne del Fatto Quotidiano a rendere evidenti le tensioni all’interno della maggioranza e a mettere in luce lo scontro Mes che si sta sviluppando proprio in queste ore. Mentre il Partito Democratico – con alcuni esponenti come Andrea Marcucci e Graziano Delrio – sembra spingere per il ricorso al Mes senza le condizionalità, il Movimento 5 Stelle porta avanti la linea del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha affermato che il Mes non è lo strumento adatto in Europa per risolvere la crisi economica dovuta all’emergenza coronavirus.

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Scontro Mes, la differenza tra M5S e Pd

«Così si mette in discussione Giuseppe Conte» – ha detto il capo politico del Movimento 5 Stelle che, in questa fase, ha voluto lanciare un monito alla compagine di governo del Partito Democratico, di fatto arrivando a sbandierare lo spauracchio di una crisi nell’esecutivo proprio nel pieno dell’emergenza coronavirus. In questo contesto, infatti, i pentastellati non sembrano affatto arretrare di un millimetro rispetto alla linea originaria sul Mes. Il Partito Democratico ricorda invece che il fatto di aver messo sul tavolo europeo il Mes senza condizionalità è un successo di questo governo e non si capisce perché non si voglia fare ricorso a questo strumento che, sebbene non il migliore possibile, potrebbe comunque essere utile al nostro Paese per affrontare l’emergenza sanitaria.

Ma per il Movimento 5 Stelle, si tratta comunque di un accordo capestro. Il sottosegretario Stefano Buffagni ha dichiarato che le conseguenze di una scelta del genere potrebbero essere pagate anche dalle generazioni successive, per i prossimi 30 anni. Il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, invece, parla di un esplicito agguato del Partito Democratico sul Mes contrario alle politiche del governo e del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Insomma, la situazione non sembra essere proprio florida, mentre si rincorrono le voci sull’esito dell’Eurogruppo fissato per la giornata di domani. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri avrà un mandato non semplice e dovrà mediare non soltanto con gli altri stati membri dell’unione, ma anche con le diverse posizioni del suo stesso esecutivo.

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