La storia di Gabby Petito sarebbe diventata virale se non fosse stata una ragazza bianca?

La riflessione sorge pensando alle 400 donne indigene scomparse in Wyoming negli ultimi dieci anni e alle persone nere scomparse negli ultimi mesi, anche prima di Gabby Petito

22/09/2021 di Ilaria Roncone

Il web – negli Usa e nel mondo – si è mobilitato moltissimo nella ricerca di Gabby Petito. La storia della giovane, che purtroppo è stata trovata morta in una foresta del Wyoming – uccisa da qualcuno, come ha confermato il coroner – è diventata virale in pochissimo tempo. Anche in Italia molte persone ne hanno parlato e hanno scelto di raccontare la sua storia, sulla quale si sono concentrati anche gli organi della stampa. Ma cosa sarebbe successo se Gabby Petito fosse stata una giovane donna nera?

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Gabby Petito (@gabby.petito)


LEGGI ANCHE >>> Alla fine la youtuber Gabby Petito è stata trovata morta in una foresta del Wyoming

La mobilitazione social di massa per trovare Gabby Petito

La riflessione nasce su un pezzo di Rolling Stone che ha analizzato il lavoro di squadra fatto dai social per trovare la sfortunata 22enne. Il punto focale attorno al quale si sviluppa il pezzo è che ci sono moltissime persone di colore scomparse per le quali non c’è mai stata una tale mobilitazione negli ambienti social. Dall’11 settembre – giorno in cui è stata denunciata la scomparsa della youtuber – c’è stata un’ampia copertura mediatica e una grandissima risposta dagli utenti dei social media.

Una buona base, indubbiamente, è stata data anche dalla popolarità della giovane sui suoi canali social. La storia è diventata virale sulle piattaforme e moltissimi utenti hanno continuato a postare in maniera costante aggiornamenti sulla situazione.

Negli ultimi dieci anni sono scomparse più di 400 donne indigene in Wyoming

Si parla di sindrome della donna bianca scomparsa – ovvero il grado sproporzionato di copertura di fatti del genere quando la persona scomparsa è una donna giovane, bella, bianca e di classe medio-alta – per Gabby Petito. Questo non significa che non sia stato giusto mobilitarsi in tanti per trovarla, sia ben chiaro. Il punto però è che, solo in Wyoming, negli ultimi dieci anni sono scomparse più di 400 donne indigene. Nessuna di loro ha ricevuto una tale copertura a livello di media o di social, e questo è un dato di fatto.

Dati di fatto sono anche – come è già stato accennato – che lei aveva un seguito social. Oltre a questo, cercando di capire come mai il caso sia diventato tanto virale, va considerato che è scomparsa nell’ambito del progetto Van Life che aveva annunciato di dover portare a termine insieme al suo fidanzato. Da un momento all’altro le persone hanno smesso di vedere aggiornamenti su Youtube e questo, ovviamente, ha contribuito ad attenzionare già parecchie persone.

Reid Derrica Wilson della Black and Missing Foundation ha affermato che «quando si tratta di persone di colore scomparse – uomini, donne e bambini – i nostri casi non sono presi sul serio, nessuna ci cercherebbe se dovessimo scomparire». Il ritrovamento di Gabby Petito ha spinto molti utenti social a occuparsi di altri casi di persone nere scomparse – che hanno ottenuto poca copertura mediatica – diffondendo le notizie e parlandone. Sono molti, in effetti, i parenti di persone nere scomparse nel corso di quest’estate – anche prima della youtuber – che stanno sottolineando che le autorità dovrebbero occuparsi degli altri casi nello stesso modo in cui si stanno occupando di quello di Gabby.

Share this article